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Al Cartesio di Cinisello Balsamo si riparte: “I furti non ci fermeranno”

ROMA – “La faccia e la delusione degli studenti quella mattina, quando hanno scoperto che erano stati rubati i computer, e’ una cosa che non mi dimentichero’ mai nella vita”. La preside dell’Itis Cartesio di Cinisello Balsamo, Lucia Antonia Pacini, ricorda cosi’ il duplice furto che la scuola ha subito in poche settimane. Un episodio […]

ROMA – “La faccia e la delusione degli studenti quella mattina, quando hanno scoperto che erano stati rubati i computer, e’ una cosa che non mi dimentichero’ mai nella vita”.

La preside dell’Itis Cartesio di Cinisello Balsamo, Lucia Antonia Pacini, ricorda cosi’ il duplice furto che la scuola ha subito in poche settimane.

Un episodio amaro, che ha diversi risvolti: per cominciare i ladri hanno agito in modo preciso e ben pianificato, portando via piu’ di venti costosi computer in meno di mezz’ora (il Cartesio nella propria offerta formativa prevede un ampio uso di hardware e software per la progettazione grafica).

Per ben due volte nel corso dello stesso anno quindi, a distanza di poche settimane, il laboratorio d’informatica della scuola e’ stato completamente ripulito da rapinatori esperti. I ladri erano provvisti, tra l’altro, di strumenti e conoscenze per poter velocemente disattivare i sistemi di antifurto e tracking dei computer. E cosi’ hanno fatto.

Un furto che costa caro ad una scuola in termini economici, di burocrazia, di tempo ed energie. Per mesi gli insegnanti hanno dovuto trovare escamotage diversi e faticosi per riuscire a portare avanti il programma e non deludere le aspettative degli studenti. La presidenza e tutto lo staff hanno speso ore per la sostituzione delle infrastrutture e il ripristino delle attrezzature, comabattendo con burocrazie e tempi tecnici. Per non parlare dello stress emotivo e della frustrazione; il dispiacere nell’arrivare a scuola e trovarla vandalizzata, per poi scoprire che non e’ possibile piu’ progettare e imparare a usare i programmi, quelli che costano tantissimo e per cui servono i computer potenti. I ragazzi non l’hanno presa bene, si sono sentiti traditi e impotenti, senza sapere nemmeno a chi indirizzare la propria rabbia.

Ora al Cartesio stanno per arrivare i computer nuovi, con lucchetti e cavi antifurto, nell’aria c’e’ attesa e speranza ma cio’ non cambia quello che e’ successo. Episodi come questo non sono estranei anche nelle scuole del resto d’Italia, dal Nord al Sud. “E’ stato un furto all’intelligenza dei ragazzi piu’ che allo Stato. E stato un togliergli qualcosa che avevano aspettato, che finalmente avevano e che loro personalmente magari non sarebbero mai riusciti a trovare”, conclude Pacini. Ma rassicura: le nuove macchine saranno forse meno appariscenti ma altrettanto efficienti, e al Cartesio sono pronti a ripartire.

2018-02-14T11:08:42+01:00