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Al liceo Kennedy di Roma le ragazze sognano la scienza

Parlano la 18enne Ferrandini e la docente Massetti

ROMA – Da Rita Levi Montalcini a Maria Gaetana Agnesi, da Margherita Hack a Fabiola Gianotti, attuale direttrice generale del CERN: l’eccellenza delle menti femminili ha sempre dato il suo contributo alla scienza, pur rimanendo un’eccezione nella piu’ vasta presenza maschile.

Ancora oggi, in una societa’ progredita ed emancipata, il binomio che unisce donne e scienza resta legato ad uno stereotipo che vorrebbe le ragazze piu’ inclini a materie umanistiche.

Secondo l’Annuario scienza e tecnologia 2018 London School of Economics, solo il 36% dei ricercatori italiani e’ donna, mentre poco piu’ del 12% delle studentesse liceali sceglie materie scientifiche all’universita’. Una tendenza che stupisce se messa in relazione con i risultati scolastici, che premiano invece la brillantezza delle giovani ragazze.

Per incentivare le studentesse ad intraprendere una carriera nel campo delle Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics), stanno nascendo specifiche competizioni per ragazze, come l’European Girls Mathematical Olympiad. Carla Ferradini, 18 anni, studentessa del liceo scientifico Kennedy di Roma, ha partecipato ad una selezione della competizione.

“Ho deciso di partecipare dopo aver letto qualche informazione su forum specifici – spiega la ragazza all’agenzia di stampa Dire – ho fatto tutto in autonomia, partecipando a dei mini-stage nel corso dell’anno che permettono di dare accesso alla competizione”. Per partecipare agli stage bisogna mandare la soluzione a quattro problemi tutte le settimane, per un paio di mesi, poi sperare di superare le selezioni per essere inserite in una graduatoria e, quindi, poter partecipare alle gare.

“Il livello richiesto era molto alto – spiega la professoressa Massetti, che insegna matematica e fisica al liceo Kennedy e ha preparato le ragazze alla competizione – ma la competizione che si e’ innescata ha esaltato e trascinato le ragazze, facendo entrare in gioco anche un discorso di emulazione.” Carla e le sue compagne si stanno preparando per la finale delle Olimpiadi nazionali della matematica, che si terranno a Cesenatico la prossima settimana. “Ma – commenta – non sono preoccupata: quando si compete in gruppo c’e’ una bella atmosfera, mentre nelle gare individuali il clima e’ piu’ teso”.

“Preparare i ragazzi alle competizioni e’ stata un’avventura affasciante – prosegue la professoressa – io stessa sto scoprendo nuovi sbocchi didattici ed e’ molto stimolante”. Gia’ vincitrice della medaglia di bronzo nelle gare nazionali di fisica, Carla vorrebbe proseguire gli studi in fisica per diventare poi una ricercatrice, anche se non esclude il mondo dell’insegnamento: “Il futuro non mi preoccupa ma, al contrario, mi esalta – aggiunge la studentessa – non vedo l’ora di frequentare l’universita’: a scuola le materie scientifiche sono viste solo come formule da imparare, mentre possono essere anche un gioco dai risvolti affascianti”.

2018-04-27T15:11:47+02:00