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Alternanza e sindacato, Cisl a confronto con studenti e ministro Fedeli

Risultati questionario: 613 studenti su 1000 si aspettano lavoro stabile

Roma – Alternanza scuola-lavoro, futuro, giovani e sindacato. Questi i temi affrontati stamattina all’istituto di istruzione superiore ‘G. Galilei’ a Roma nel corso dell’incontro ‘Giovani, scuola, societa’, lavoro. Esplorazioni con domande e prove di risposta’ organizzato da Cisl Scuola, rappresentata dalla segretaria generale del settore Maddalena Gissi, con circa 150 studenti delle scuole di istruzione secondaria e della formazione professionale alla presenza del ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Un tentativo di riflettere sui risultati dell’alternanza a quasi due anni dalla sua entrata in vigore e, nell’intenzione dei promotori, di avviare un dialogo tra sindacato e giovani.

L’evento- su twitter con #formareilfuturo- e’ stato, per questo, preceduto dalla somministrazione di un questionario ad un campione di mille studenti di tutta Italia sui temi di scuola e lavoro. Se 560 studenti pensano che attrezzature e strutture delle scuole siano insufficienti, 283 credono che sia una priorita’ migliorare la qualita’ della didattica. Sono 650 gli studenti che dichiarano di voler proseguire con gli studi dopo il diploma e 524 quelli che opterebbero per un lavoro dipendente piuttosto che scegliere un’attivita’ autonoma. 540 i ragazzi che sono convinti che il lavoro sia un fattore di autorealizzazione personale, 492 quelli che ritengono che la crescita professionale sia importante per il lavoro e 420 quelli che guardano al futuro con fiducia, anche se per 389 prevale l’incertezza. Il dato piu’ rilevante e’ che 613 studenti si aspettano di avere un lavoro stabile. E questo la dice lunga su quanto flessibilita’ e precarieta’, nonostante la direzione intrapresa negli ultimi vent’anni dal mondo del lavoro, vengano rimossi dall’orizzonte dei desideri di una generazione che non si rassegna all’idea di un futuro di instabilita’.

Ad intervenire su questa realta’ sono, secondo il docente di economia dell’universita’ degli studi Roma Tor Vergata Leonardo Becchetti, passione, studio, competenze e soft skills, che, attraverso la cittadinanza attiva ed una concezione di ‘felicita” come ‘generativita”, puo’ aiutare a concentrarsi sulle opportunita’ e non sugli ostacoli. “Vi invito a prendere ad esempio tre persone- ha detto agli studenti Becchetti-: Anna Frank, per imparare a sperare in condizioni difficili; Jiro Ono, un novantenne giapponese che ha iniziato a lavorare come lavapiatti ed e’ diventato il maggior ristoratore di sushi e dice: “innamoratevi del vostro lavoro, padroneggiate il vostro talento”; e Alex Zanardi, per trasformare gli ostacoli della vita in nuove opportunita’ e nuove sfide”. Un invito a cui si associa anche il magnifico rettore dell’universita’ di Udine Alberto Felice De Toni, secondo il quale l’innovazione, motore del futuro, “e’ una disobbedienza andata a buon fine”, “nasce dalla diversita’” e “si nutre di conoscenza”. Dalla “disobbedienza” di Copernico e Galileo, alle idee importanti che nascono dalla “collisione di intuizioni” di piu’ persone, alla conoscenza come “energia potenziale” che si trasforma in “energia cinetica” solo se “si inclina il piano”, cioe’ se studenti, docenti e l’insieme della comunita’ scolastica riescono ad essere efficaci. Tutto rimanda ad un impegno positivo di cooperazione tra soggetti che si sentono protagonisti della propria vita.

Tante le domande, le riflessioni e le proposte degli studenti, soprattutto sul tema dell’alternanza. “Sono molti gli studenti che non hanno potuto decidere quali percorsi di alternanza seguire”, denuncia il presidente della consulta provinciale degli studenti di Roma Giacomo Santarelli. Un’alternanza che, secondo il portavoce coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi Giammarco Manfreda, al momento “e’ un fallimento”, perche’ viene spesso confusa con i percorsi di formazione fatti nell’ambito dell’autonomia e per la quale ancora “non sono stati stabiliti i diritti degli studenti”. Per questo Manfreda propone a Fedeli di rimettere in discussione una scuola “ferma a cinquant’anni fa” che offre una “didattica vetusta”, a fronte di un mondo del lavoro in continuo cambiamento”. Una sfida che Fedeli raccoglie, ribadendo che “l’alternanza e’ un’innovazione didattica che non va confusa con la formazione e professionale” e annunciando che da settembre sara’ possibile segnalare sul sito del Miur “abusi ed errori” e verranno pubblicati “la Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza e gli schemi per la qualita’ dei progetti nei diversi settori per capire cosa significa alternanza”.

“Rivedere l’apprendistato, in particolare il sistema duale, significa occuparsi dei giovani- sottolinea a chiusura della mattinata la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan-. Rivedere i tirocini perche’ non diventino lavoro sottopagato significa occuparsi dei giovani. Migliorare l’alternanza significa occuparsi dei giovani”. Un lavoro che, dice Furlan, “la Cisl ha avviato”, anche chiedendo di mettere mano a quella che considera “la piu’ brutta legge pensionistica mai fatta in Europa, la legge Fornero. Rivedere il modo di calcolare le pensioni dei giovani, significa occuparsi dei giovani. Il resto sono solo parole vuote”. Furlan conclude con un invito alla partecipazione: “Cosa dovete chiedere al sindacato? Che attraverso la contrattazione porti a casa per i giovani cose concrete. Se avessimo l’occasione di incontrarci e scambiarci reciprocamente opinioni, valutazioni per identificare le vostre priorita’ credo che faremmo un buon lavoro. Per cambiare il Paese bisogna lavorare, spenderci in prima persona fino in fondo”.

2017-05-08T11:58:33+02:00