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Angelica e il baule d’oro

Camilla Cecconi I.C. Sinopoli Ferrini – Roma

C’era una volta una ragazza molto bella di nome Angelica. Aveva una matrigna che la maltrattava e la faceva sporcare e impolverare. La rendeva così umile perché non voleva che dalle persone le venisse detto “bella”. In un giorno di pioggia,  la matrigna  la spinse giù da un dirupo e la fece cadere in un fiume. Arrivò in una radura popolata da elefanti, tigri e cerbiatti: incontrò un elefante e lo salutò ma lui non sapeva parlare. Allora gli disegnò una bocca sorridente e subito iniziarono a conversare. Poi l’ elefante le disse: “Con me buona sei stata e verrai ricompensata!”. Incontrò anche una tigre e le chiese di giocare ma la tigre le ripose che non aveva un cervello fantasioso e che non sapeva inventare giochi. Allora Angelica le disegnò una lampadina sulla fronte e subito vennero delle idee alla tigre. Iniziarono a giocare ma  al calar del sole, si salutarono e la tigre le disse: “Con me buona sei stata e verrai ricompensata”. Si incamminò verso il fiume nel quale era caduta ma lì vicino c’era un cerbiatto, che iniziò a chiederle ausilio e la ragazza andò ad aiutarlo. Ad un tratto apparve un baule pieno d’oro e il cerbiattino disse : “Sei venuta ad aiutarmi e io aiuterò te!”. Quando tornò a casa, la matrigna si stupì e si buttò nel fiume anche lei. Una volta arrivata nella radura, incontrò l’elefante e la tigre ma non li aiutò. Quando vide il cerbiatto, si diresse verso il fiume senza dargli retta e appena toccò l’acqua del fiume che l’avrebbe riportata a casa, si bruciò. Si ricordò di non essere andata dal cerbiattino e quando tornò indietro, trovò al suo posto un baule ma quando lo aprì si scatenarono la peste e la malaria, che poco a poco la fecero morire. Così Angelica  visse ricca,felice e contenta.

CAMILLA CECCONI   PRIMA A
IC SINOPOLI FERRINI ROMA

2016-04-01T09:38:33+02:00