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Fermate l’iceberg

Giacomo D’Anselmi I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

L’ umanità deve fare fronte a una trasformazione degli oceani in ghiaccio. Oggi la stessa sfida tocca ai pinguini superstiti della Commonwealth Bay.
Questo fatto inizia nel dicembre del 2010,quando la baia di Cape Denison si è trovata ostruita da un gigantesco tappo di 2900 km quadrati di ghiaccio. L’incagliarsi di questa montagna viaggiante ha fatti sì che le acque della baia si gelassero di un ghiaccio permanente, e i pinguini non hanno più potuto nutrirsi in zona. Per trovare cibo sono stati costretti a lunghi itinerari di oltre 60 km, e, la capacità dei genitori di riportare cibo ai nidi varia in funzione della distanza che devono ricoprire. Per le colonie dei pinguini di Adelia della Commonwealth Bay si è rivelato un calo dai circa 200 000 individui ai 10 000. Testimonianze della sparizione di pinguini nella zona si erano già notate durante osservazioni del dicembre 2013.
Molto migliori erano le condizioni dei pinguini di Adelia nella colonia delle vicine isole Hodgeman. Sono proprio le colonie vicine a Cape Denison che danno le maggiori speranze per la sopravvivenza dei pinguini. Se l’iceberg non si scioglierà entro vent’anni la popolazione locale di Cape Denison potrebbe azzerarsi. I pinguini non danno segno di voler migrare

Giacomo D’Anselmi 2A
I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

2016-02-22T12:01:24+01:00