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Giorni d’assedio in Terrasanta

Cosimo Barducci Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

 

25 settembre 1187
La difesa di Gerusalemme da parte dei cristiani all’assedio dell’esercito di Salah’ al-Din avviene contemporaneamente a questo assedio in un’altra fortezza dimenticata da Dio.
I saraceni non ci davano tregua: l’assedio alla mia città erano giorni che andava avanti. Da tanti anni stavamo resistendo bene, non erano ancora riusciti a distruggere il muro principale anche perché stavamo contrattaccando in modo adeguato, con i viveri eravamo a posto, visto che durante la notte delle truppe ci rifornivano di acqua, cibo e armi. La nostra vita dipende da questo e speriamo che i saraceni non lo scoprano.
Mio padre è morto in guerra durante questo assedio mentre tentava di difendere le mura dai nemici. C’ è riuscito ma fu ferito e a quel punto, dopo una lunga agonia, morì lasciandomi solo. Ma ormai è gia successo ed ora non è il momento di pensarci. Anche mia madre è morta, o almeno è quello che penso: è stata rapita giorni fa dai saraceni, che uccidono coloro che non si convertono all’Islam. Il pensiero di convertirsi ormai è nella testa di molte persone ma io non la penso così: noi dobbiamo resistere da cristiani.

26 settembre 1187
Oggi l’attacco ci ha preso alla sprovvista ma siamo riusciti a difenderci comunque. Il nostro muro ormai sta cedendo mattone dopo mattone. I saraceni non se ne sono accorti, visto che non stanno concentrando i loro proiettili sul muro ma cercano di indebolrci. Stiamo anche razionando il cibo nel caso i saraceni scoprissero la nostra fonte di provviste, ma adesso, proprio mentre sto scrivendo, sento dei rumori… ci stanno attaccando ancora e devo difendere la mia patria…
La nostra difesa ha funzionato “abbastanza” bene, anche se i saraceni hanno fatto un’incursione e hanno ucciso centinaia di uomini della mia gente…

27 settembre 1187
Oggi il muro ha ceduto. I nostri guerrieri hanno fatto gran parte del lavoro per resistere all’ingresso dell’invasore: anche la cavalleria munita dei pochi cavalli restanti ha aiutato molto. I proiettili infuocati adesso segnano l’inizio di un attacco… Mi sono abituato solo in questi ultimi giorni ad ascoltare il grande rumore dei saraceni che pregano: è quasi uno spettacolo mistico e acustico al contempo.

28 settembre 1187
Gli assedi aumentano e le nostre catapulte hanno quasi finito i proiettili e, come se non bastasse, i nostri rifornimenti non arrivano più, forse perché i saraceni hanno scoperto i nostri angeli custodi. Molti uomini sono morti e questo può portare a un’epidemia: anche se questi guerrieri valorosi si meriterebbero un funerale e una sepoltura dignitosa, invece dobbiamo bruciarli per resistere ancora, anche se è improbabile che manterremo l’assedio, ma non dobbiamo perderci d’animo.

29 settembre 1187
Oggi ho un brutto presentiment: è mattina e già siamo sotto attacco, ma devo difendere la mia città e la mia gente e il mio castello perché io sono il re di questa fortezza…

Quel giorno stesso il nostro protagonista morì in guerra e la sua città venne conquistata. Gerusalemme verrà conquistata il 2 ottobre dello stesso anno.

Cosimo Barducci
Classe 1D – Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

2016-07-26T12:10:52+02:00