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I giovani reporter dell’istituto Einaudi di Roma

ROMA – Prove di giornalismo per i ragazzi dell’Istituto Einaudi di Roma nella redazione del portale diregiovani.it.  I 4 studenti – Veronica, Alessia, Alessandro e Nicolò – sono i vincitori di un hackathon che si è svolto all’interno dell’istituto e tra i premi vinti anche la possibilità di passare una giornata nella nostra redazione. Una giornata […]

22 Maggio 2018

ROMA – Prove di giornalismo per i ragazzi dell’Istituto Einaudi di Roma nella redazione del portale diregiovani.it.  I 4 studenti – Veronica, Alessia, Alessandro e Nicolò – sono i vincitori di un hackathon che si è svolto all’interno dell’istituto e tra i premi vinti anche la possibilità di passare una giornata nella nostra redazione.

Una giornata in cui i ragazzi si sono travestiti da reporter per approfondire le questioni sociali e bioetiche che interessano il nostro Paese, chiedendo ai passanti come la pensassero su omofobia ed eutanasia.

Rassicuranti le risposte dei cittadini romani, che si sono mostrati aperti e favorevoli ad un dialogo con il diverso. “Oggi sono le persone omofobe che dovrebbero essere discriminate, non chi ama persone del suo sesso – ha commentato una giovane ragazza agli studenti dell’Einaudi, mentre un altro intervistato ha osservato che “ognuno dovrebbe essere libero di esprimere la propria sessualità e che è giusto celebrare una giornata contro l’omofobia per arrestare questo fenomeno”.

E se ad essere omosessuale fosse un proprio figlio? Nessun problema per la maggior parte degli intervistati, anche se alcuni si mostrano preoccupati perché “rischia di non avere una vita facile, ma emotivamente non cambierebbe nulla, anzi sarei orgogliosa se seguisse il modo in cui si sente”.

Più articolate le risposte sul fenomeno dell’eutanasia, anche se in ogni risposta è emerso un giudizio favorevole alla decisione del singolo individuo. Tante le domande sulla vicenda di Dj Fabo, il ragazzo italiano tetraplegico che nel febbraio del 2017 ha scelto di ricorrere all’eutanasia, e su Marco Cappato, l’esponente dei radicali che l’ha aiutato a raggiungere la Svizzera per mettere in atto la sua decisione.

“Se mi fossi trovato al suo posto probabilmente avrei fatto la stessa cosa – dicono in molti – perché ognuno dovrebbe avere la possibilità di decidere sulla propria vita”. Su Cappato, invece, le posizioni sono contrastanti, tra chi ritiene che sia stato giusto processarlo perché la sua azione ha violato le leggi italiane, e chi pensa che non sia giusto perché Cappato ha solo aiutato Dj Fabo ad esprimere la propria volontà senza entrare nel merito della scelta”.

Di seguito i video dei ragazzi:
2018-05-22T13:50:07+02:00