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Il nemico

Viola Maestri Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

 

“…quando i Terrestri arrivarono, scoppiò la grande guerra. Nessuno poté farci nulla: arrivarono all’improvviso, iniziarono a bombardare il pianeta, razziarono tutti i metalli che consideravano preziosi. Provammo a combattere, resistemmo per qualche giorno, ma non potevamo fare nulla contro le loro armi. Non potevamo che perdere. Poi se ne andarono per non tornare più, lasciandoci in miseria e senza tecnologia” concluse mestamente il Vecchio.
La Piccola lo fissò con i suoi quattro occhietti di un viola intenso: “Eeeee poooooiiiii? Eeeee poooooiiiii?”. Aveva ancora quel modo buffo, tipico dei bambini, di allungare il suono delle vocali. Il Vecchio proseguì: “Allora, mia cara nipote, non so proprio cosa dirti… Da allora viviamo in povertà, con una risorsa che non sappiamo sfruttare e con una popolazione che continua a crescere da mantenere. Sai, un tempo ero stato uno dei giovani e valorosi soldati che aveva provato a respingere il nemico, senza riuscirci, ovviamente. La cosa che mi colpì di più fu la loro determinazione: volevano a tutti i costi rubare i nostri apparecchi più all’avanguardia, come se fossero assetati di tecnologia: erano dei veri mostri! Non hanno minimamente pensato che così ci toglievano il nostro mondo, tutto ciò che avevamo.”
La Piccola sgranò gli occhi e spalancò la bocca contenente solo quattro zanne acuminate: “Eeeeeraaaaanooooo daaaaavveeeeerooooo spiiiiieeeetaaaaatiiiiii! Quuuuueeeeestiiiii eeeeepiiiiisooooodiiiii diiiii cruuuuudeeeeeltààààà miiiii faaaaannooooo veeeeeraaaaameeeeenteeeee aaaaattooooorciiiiigliiiiiaaaaareeeee laaaaa cooooodaaaaa daaaaallaaaaa raaaaabbiiiiiaaaaa!”
Il Vecchio rise di gusto tenendo le zampe artigliate sul petto rossastro. La sua risata era strana, somigliava al suono di un gesso che stride contro una lavagna, ma lì era la normalità e poi alla Piccola piaceva davvero la risata di suo nonno. Finito di ridere, il Vecchio mormorò: “Forse dovremmo proprio trovare imparare a usare quello che ci hanno lasciato…”
La nipote lo guardò intensamente e chiese: “Maaaaa cooooos’èèèèè cheeeee ciiiii haaaaannooooo laaaaasciiiiiaaaaatooooo?”.
Il Vecchio fece un sorriso sforzato: “Per me non hanno fatto una buona scelta ad abbandonarla su questo sperduto pianeta: è una cosa chiamata Natura e il problema di noi Skjirtoniani è che non sappiamo come sfruttarla… Forse è proprio questo il problema, il non sapere come usarla correttamente, che ha portato il nemico, i Terrestri, a distruggerla”.

Viola Maestri
Classe 2C – Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

2016-07-26T11:38:10+02:00