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Il pipistrello

Federico Spagna Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

 

Pochi sanno che anche gli animali hanno una grande e variegata cultura. I loro miti e leggende sono tramandati oralmente da più di cinquemila anni. Secondo loro gli animali furono creati dal potente spirito Animalia, una giovane donna incarnata in luce e bellezza. All’inizio però non tutti gli animali avevano l’aspetto che hanno oggi: ad esempio i pipistrelli non avevano le ali…
La nostra storia inizia in una notte d’inverno. Le foglie erano cadute ed il vento faceva frusciare i rami spogli degli alberi. La luna piena si eclissava dietro un picco e le stelle sembravano girarle intorno. In una grotta buia e nera come un cumulo di carbone, un branco di pipistrelli si stava svegliando. Il giovane pipistrello Malik era pronto per una scorpacciata di insetti. Suo padre, il capo-branco Tamyde, stava ancora dormendo. Russava così tanto che un’onomatopea ronfante risuonava per la grotta.
Allora suo figlio lo svegliò. Il padre cadde sul “pavimento”. Quando si alzò, frastornato, vide Malik volare sguaiatamente per la grotta, svegliando i membri del branco. allora Tamyde gli volò incontro e gli disse:- Malik, finiscila! non è ancora mezzanotte! il branco deve riposare! Se tu fossi rimasto un topo forse non combineresti tutti questi guai!-
Malik, incuriosito chiese:- Topo, papà? Io non sono mai stato un topo!-
Allora il padre rispose:- Tu no, ma i nostri antenati sì…-
Fu così che Tamyde iniziò a raccontare la storia dei pipistrelli a suo figlio…
Tanto tempo fa, in questo mondo, gli animali vivevano rispettando il cerchio della vita. Animalia, lo spirito creatore,vegliava su essi. Tra tutte le creature c’erano due topi che si amavano molto. Essi si chiamavano Aral e Aron. Non si lasciavano mai: stavano sempre insieme. Anche in quel tragico giorno erano insieme. Infatti Aron ed Aral erano andati nel bosco a fare scorta di lamponi e more. Stavano raccogliendo i frutti. Erano felici e mansueti ma non sapevano che un lupo nascosto dietro un rovo aveva gli occhi incollati su di loro. Il crudele predatore aspettò il momento giusto e poi… saltò fuori e iniziò a rincorrere le sue prede. I due si tenevano per mano. Ma Aral era troppo lenta. Rallentava il passo ad Aron. Ma il topo non si arrese e continuò a stare al passo della sua amata.
Il lupo era vicino, molto vicino, sempre più vicino. Ma all’improvviso una zampa di Aral rimase impagliata in una radice che fuoriusciva dal terreno. Lei gridò al suo compagno:- Aron, scappa! Ti prego! Fallo per me!-
Aron non voleva e tentò di liberarla. Ma la zampina si era rotta e Aron faceva solo tentativi inutili, poiché peggiorava la situazione. Quando il lupo fu vicino i due si misero a piangere e si scambiarono l’ultimo bacio. Poi Aron se ne andò, scostando le piante e versando copiose lacrime. Quando fu lontano sentì il grido della sua amata e il rumore delle fauci gialle del lupo rompere ossa e masticare carne. Uno strazio per le sue orecchie di topo innamorato.
Aron era triste e distrutto. L’unica cosa che lo consolava era che poteva vedere Aral in un posto migliore (infatti gli animali credono che i loro defunti diventino stelle). Quella notte guardò la stella che secondo lui era la sua amata: l’astro più splendente. Pianse fino all’alba verso di lei: la roccia su cui era seduto era bagnata come se fosse caduto un acquazzone. All’improvviso vide la rugiada diventare un tornado e da quest’ultimo venne fuori Animalia, tramutata in acqua. Lo spirito disse a Aron che gli avrebbe concesso un desiderio per tirarlo su di morale. Egli chiese che Aral tornasse in vita, ma Animalia gli spiegò che non poteva farlo. Allora Aron chiese:- Mi piacerebbe tanto raggiungere la stella in cui si è tramutata Aral! La voglio raggiungere ogni notte!-
Animalia esaudì quel desiderio. Subito al topo crebbero le ali. Quella sera volò nel cielo. Nel buio notturno più immenso e poi… nessuno sa se Aron fosse riuscito a raggiungere la sua amata. Fu così che da quel giorno i topi che hanno le ali furono denominati pipistrelli e ogni notte spiccano il volo per raggiungere le stelle!

Federico Spagna
Classe 1C – Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

2016-07-26T11:06:16+02:00