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Il sogno

Giovanni D’Elia Liceo Classico Statale “Galileo” di Firenze

 

Mi ero appena svegliato durante la notte, era parecchie notti che mi svegliavo prima del dovuto, prima che mia madre venisse a svegliarmi e mi portasse la colazione a letto. Già, in effetti ho quattordici anni: non mi dovrebbe svegliare mia madre, non dovrebbe portarmi la colazione a letto. I miei coetanei vanno a scuola da soli, studiano da soli, guardano film per adulti. Ma la cosa di cui più mi vergogno sono i miei sogni, sicuramente diversi da quelli dei miei compagni di classe. Io sogno come un bambino di cinque anni: draghi, fate, folletti, personaggi fiabeschi, insomma. Mi vedo molto spesso come un cavaliere paladino della giustizia agli ordini di un re crudele e opprimente in un mondo fantastico chiamato Odnom.
Beh, comunque si è fatto tardi. È ora di alzarsi ma la mamma non arriva, allora prendo l’Ipad e gioco. La mamma dice che non dovrei giocare troppo all’Ipad ma io lo faccio lo stesso, dice anche a papà che non deve sempre vedere le partite di calcio alla televisione ma dovrebbe mettere il suo sederone in auto e andare al supermercato, ovviamente lui non la ascolta. La mamma si è alzata, mi scalda il latte e mi accompagna a scuola con la macchina. Oggi a scuola ci sono materie leggere: un’ora di informatica, una di religione e due di ginnastica. Esco da scuola, mia mamma è già fuori ad aspettarmi, quando arrivo a casa prendo un gelato per merenda. Oggi è sabato, quindi la mamma mi permette di non fare i compiti. Guardiamo un film insieme. La sera torna papà e mi cucina un hamburger. Dopo aver letto un pochino mi distendo sotto le coperte e aspetto il bacino della buona notte ma quando arriva, io sono già scivolato nel regno dei sogni. I miei sogni…

Mi sono svegliato, troppo tardi. “ I miei compagni saranno già partiti tutti da casa” penso. Invece di fare i miei stupidi sogni dovrei svegliarmi prima. Anche oggi quei maledetti sogni su quello stranissimo Mondo. Faccio in fretta colazione con pane e latte appena munto. Mi vesto, mi lavo la faccia e corro fuori. Oggi fa freddo per la strada, ma io corro, così mi riscaldo. Mi ritornano in mente i sogni di stanotte, quel Mondo strano con carri senza cavalli, scatole animate, gente che mangia pane con dentro la carne, palazzi altissimi e pieni di finestre e sembra che a tutti piaccia uno stupido gioco che consiste nel dare calci ad una palla. Non dovrei fare questi sogni: io sono un cavaliere di Odnom e ho liberato questa terra da draghi e altre creature demoniache, se re Victor sapesse che faccio questi sogni sicuramente non approverebbe…

 

 

Giovanni D’Elia
Classe 1C – Liceo Classico Statale “Galileo” di Firenze

2016-07-13T10:43:26+02:00