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Il Trasportatore

Edoardo Lolli Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

 

«Venghino venghino, signore e signori, ad ammirare l’ultimo prodigio della tecnologia che rivoluzionerà il mondo intero!»
Questo diceva la voce che all’improvviso risuonò nella piazza.
«Da oggi, grazie all’invenzione della prima astronave in grado di viaggiare alla velocità della luce, potremo attraversare gli spazi siderali che separano il nostro pianeta dagli altri sistemi stellari. Dunque ci permetterà di rispondere ad una domanda che da sempre ci chiediamo da quando siamo comparsi: “Siamo soli nell’universo?” Scopritelo grazie alle ricerche e alle scoperte che saranno adesso possibili grazie alla grande invenzione del miglior mezzo di trasporto dell’intera storia: il Trasportatore!»
Fu un successo clamoroso, tutti ascoltarono il consiglio pubblicitario, tutti investirono in ricerche per scoprire se esistevano degli alieni. Alla fine il lancio fu effettuato alla presenza di migliaia di spettatori, ma subito sorse un problema: appena nello spazio, i pannelli solari del Trasportatore non catturavano energia. Ogni spettatore lanciò un grido di disperazione: pensavano fosse un incredibile fallimento. Ma una voce placò la crescente delusione: «Non vi preoccupate, gente! La grande distanza dal Sole era stata calcolata: finché non arriveremo a distanza necessaria dalla Grande Stella, andremo avanti col carburante». La folla si tranquillizzò di colpo a quelle parole.
Due mesi dopo arrivò la notizia clamorosa: era stata scoperta una nuova razza aliena. Ognuno era entusiasta e orgoglioso di cosa era riuscita a fare la nostra razza. Tutt’oggi, dieci anni dopo quell’evento molti sono ancora fieri del gran successo ottenuto quel giorno glorioso. I nuovi alieni impararono a convivere con noi, e noi imparammo a convivere con loro. Era stata scoperta una delle razze aliene senzienti del Sistema Solare. Noi non eravamo abituati al loro clima, ma ci siamo adattati. Che strani che sono: hanno due gambe invece delle nostre quattro, a differenza di noi non hanno la coda e sono privi di pelo, e non abbaiano. Che strani gli umani…

Edoardo Lolli
Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

2016-07-26T11:40:43+02:00