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Incontro con Samantha Cristoforetti

Cosimo Barducci Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

 

Lo scorso martedi 22 dicembre tre ragazzi di ogni classe della scuola secondaria “Puccini” e di tante altre scuole di Firenze sono andati nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio per incontrare la prima astronauta italiana ad essere andata nello spazio, Samantha Cristoforetti. L’incontro è stato preceduto dal discorso del sindaco Nardella e, tra gli altri, da Federico Ferrazza, il direttore della rivista ”Wired”, poi Samantha Cristoforetti ha fatto il suo ingresso.
Nata a milano il 26 aprile 1977 – anche se originaria di Malè, dov’è cresciuta laureandosi in ingegneria meccanica – Samantha Cristoforetti ha battuto diversi primati con il suo viaggio: infatti ha battuto il record di prima donna italiana nello spazio e di astronauta europeo che e stato maggiomente in orbita intorno alla Terra (la sua missione è durata ben 200 giorni). Il suo viaggio è stato finanziato dall’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e dall’ESA (Agenzia Spaziale Europea) ovvero la Europ Space Agency; la missione si chiamava Expedition 42-43 ed è stata caratterizzata da una durata record per gli standard europei (appunto di 6-7 mesi) e prevedeva esperimenti biologici e fisiologici.
L’astronauta ha raccontato le funzioni della base scientifica spaziale anche con delle foto fatte da lei stessa. La navicella ricava energia sfruttando dei grandi pannelli solari. Gli esperimenti consistevano nell’osservare i cambiamenti di crescita delle piante e l’influenza dell’assenza di peso sul corpo umano per trovare le cure per malattie molto gravi che si presentano sulla Terra. Nello spazio non ci potremmo stare per sempre, infatti rimanere in assenza di peso causa problemi agli occhi e degenera i muscoli: per questo gli astronauti fanno almeno due ore di esercizio al giorno. Non è facile anche perché in assenza di peso il sistema immunitario non funziona. Ottenere provviste e nutrirsi nello spazio è un altro problema: i rifornimenti arrivano tramite dei cargo con a volte del cibo fresco che però deve essere consumato in breve tempo; gli astronauti comunque stavolta a bordo si sono persino potuti godere un ottimo caffè espresso italiano. Certamente una persona ha bisogno anche di idratarsi, perciò gli astronauti riciclano l’acqua in tutte le sue forme (dall’urina fino al sudore).
Samantha Cristoforetti ha detto che le piacerebbe tornare nello spazio, dopo è restata a disposizione degli alunni delle varie classi per le domande più varie e cosi si è concluso l’ incontro con la prima astronauta italiana nello spazio.

Cosimo Barducci
Classe 1D – Scuola Secondaria di 1° grado “Puccini” di Firenze

2016-03-31T11:37:25+02:00