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La città che impone il tiki-taka

Alessandro De Marco I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

 

È scritto bianco su nero, su un cartello al centro del paese:” A tutela dell’incolumità delle persone che frequentano la piazza è consentito l’uso di palloni leggeri per scambi ravvicinati rasoterra “.

Succede così che a Finale Ligure, uno dei più frequentati centri turistici della Liguria, siano aboliti per legge il colpo di testa, il cross, il traversone .In piazza Vittorio Emanuele II, a due passi dal lungomare, dove signori e signore passeggiano, dove turisti e cittadini bevono gli aperitivi nei de hors, la piazza è diventata, di fatto,

off-limits per chi vuole divertirsi con il gioco più popolare del mondo.

È ammesso, dunque, solo il tiki-taka, la filosofia spagnola dei piccoli tocchi ben ancorati al suolo che ha consacrato la squadra catalana e la stessa Spagna sul tetto del mondo.

Solo dovranno essere bravi tecnicamente”, ironizzano in paese. Chi non ha padronanza con il pallone oppure è un amante del cucchiaio alla Totti potrà spostarsi nel paese vicino. Oppure può preservare, ma a rischio e pericolo del genitore: la multa va dai 75 ai 500 euro.

C’è anche chi riconosce che “la norma è sicuramente soprattutto per quelli che si lanciano a cento all’ora sullo skateboard.

Ma ogni cosa a suo modo. E oggi a Finale Ligure è il tempo del tiki-taka.

Alessandro De Marco 2 A

I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

2016-04-18T10:20:12+02:00