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La memoria, un mistero che abbiamo quasi risolto

Anna Pasquini Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze

 

Il cervello ci ha sempre nascosto il motivo per cui alcuni microscopici particolari ci restano impressi mentre non ricordiamo cosa abbiamo fatto il giorno prima. È da un po’ che gli studiosi cercano di scoprire perché il sonno aiuta la nostra memoria, ma è ancora un mistero da risolvere. Però un recente studio dell’università di McGill di Montreal è riuscito a svelare un tassello del puzzle: dipende da ciò che succede nell’ipocampo durante il sonno Rem; se si spengono i neuroni, la memoria si cancella.
I ricercatori hanno fatto un test sui topolini: hanno messo loro degli oggetti per giocarci e, quando avevano preso confidenza con essi, li hanno addormentati grazie all’optogenetica (ingegneria genetica), così, modificando il sonno Rem dei topolini. Infatti, quando le bestioline si sono svegliate, non ricordavano degli oggetti con cui avevano giocato poco prima. La formazione dei ricordi non veniva cancellata se i neuroni si fossero spenti durante la fase Rem. Gli scienziati non sanno quale tassello abbiano toccato per far dormire i topi durante la questa fase, ma siamo sicuri che dormire sia fondamentale per conservare i ricordi, perché ormai abbiamo scoperto che cancellare la memoria è possibile!

Anna Pasquini
Classe 2C – Scuola Secondaria di primo grado “Puccini” di Firenze

2016-07-25T16:27:09+02:00