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L’uso del tablet a scuola

Eleonora Ciotti I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

Con l’utilizzo di questi strumenti non si assicurano le migliori performance per gli alunni. Ma ne determinerebbe un calo negli apprendimenti. Ci sono molti insegnanti che sostengono che questi strumenti siano utili per l’apprendimento, ed altri che pensano il contrario. Il professor Vertecchi, dell’Università di Roma Tre, sostiene che l’utilizzo di questi apparecchi determina una caduta nella capacità di scrivere, ma non solo in senso meccanico, ma anche con grafie sempre più incomprensibili, con strani mix fra i vari caratteri. L’uso di mezzi tecnologici porta a volte porta all’attenuazione o alla perdita della capacità di coordinare il pensiero utile al movimento della mano per scrivere i segni. Ma anche con l’utilizzo del correttore, la consapevolezza degli errori fatti. Causa inoltre la caduta della memoria, la tecnologia abitua i bambini a pensare che c’è sempre una risposta all’esterno e non nella loro testa. Persino l’OCSE, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha di recente ammesso che l’utilizzo di smartphone, tablet, computer… sono nocivi per il nostro sviluppo e per il nostro apprendimento. Si è inoltre studiato che i quindicenni che hanno i migliori risultati in matematica e letteratura non hanno fatto uso di queste tecnologie, a differenza dei loro coetanei che ne fanno uso e non hanno ottenuto ottimi risultati. Nel 2013 Manfred Spitzer ha scritto un saggio Demenza digitale, ha posto in rilievo i danni mentali che conseguono ad un uso frequente di strumenti tecnologici.

Eleonora Ciotti 2A
I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

2016-02-22T12:10:07+01:00