Sogni anomali,
nostalgia,
solitudine
hanno l’acre
e viscido odore
della nebbia;
così come la carne che si squarcia
e si decompone.
E la linfa verde
si copre dolcemente, inesorabilmente d’addio.
D’un camposanto
le assenti grida
e le demoniache voglie;
d’apparir non ci si cura
ma alla pazzia s’addanna!
Oh misero
passo nascosto
dentro il mistero
di caviglie sottili,
levigate al ricordo
d’un ermo giorno.
Lutto e idillio,
nella clausura d’un solo sbadiglio,
di una voce rientrata,
a malapena sussurrata!
Astruso il dispetto
nell’ossessivo volteggiare
dei miei sogni scomposti!
Lucia Barbagallo II B Liceo Classico “G. Carducci” – Comiso(RG)