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Malala Yousafai

Alessio Elia I.C. Pallavicini-plesso Bachelet - Roma

Malala è un’adolescente quando inizia la sua battaglia per la parità dei diritti fra uomini e donne, in particolare per quanto riguarda l’istruzione. In Pakistan, dove lei vive i Talebani sono contrari all’istruzione femminile e sparano sul pick-up coperto da un telo, che viene usato come bus scolastico contro di lei e le sue amiche, ferendola. Questo fatto non l’ha fermata, anzi ha continuato a combattere per ciò in cui crede: come dovremmo fare tutti. L’attentato al bus ha fatto parlare di lei in tanti Paesi e lei semplicemente con il coraggio e con la forza delle parole ha suscitato l’indignazione di tutto il mondo. A soli diciassette anni ha vinto il premio Nobel per la pace ed è stata la più giovane ad aver raggiunto questo traguardo. Conduce una campagna per il diritto allo studio ed ha dato il nome a una fondazione per aiutare le bambine a studiare. Già il suo nome era stato scelto dal padre, uomo istruito e aperto verso il mondo femminile in onore di Malalay: una donna afgana che salì su una montagna e urlò il suo pensiero a favore della libertà e per questo morì diventando una leggenda.
Possiamo dire che il suo destino era scritto. Purtroppo ci sono ancora persone che considerano la storia di Malala una favola e che i suoi discorsi li scrive il padre e non lei,ma non è così.
In Pakistan le bambine vanno a scuola solo quattro anni e sotto le minacce dei Talebani. La fondazione Malala cerca di fare continuare gli studi alle ragazze fino alla scuola superiore, proteggendole dai talebani grazie all’aiuto dei Paesi di tutto il mondo. Tutti dobbiamo riflettere, tenerla come esempio e ritenerci fortunati dei diritti che abbiamo e che diamo per scontati. Spesso quasi ci pesa andare a scuola e fare i compiti e non capiamo quanto siamo fortunati a poterlo fare.

Alessio Elia III F
I.C. Pallavicini-plesso Bachelet – Roma

2016-02-09T17:48:13+01:00