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Maturità. Filippo Tortu: “La seconda prova dei miei sogni? Addizioni e sottrazioni”

6 ore di studio, 3 di allenamento e tesina su velocità per il giovane atleta

Roma – “Quando non studio e non mi alleno, dormo”. Esami in vista per Filippo Tortu, classe 1998, giovane promessa dell’atletica italiana che ha svelato a diregiovani.it le fatiche della maturita’ per uno sportivo.

All’ultimo anno del liceo scientifico ‘Collegio Villoresi San Giuseppe’ di Monza, il giovane velocista, prima gara a quattro anni, nel futuro un’iscrizione alla facolta’ di Economia tra Cattolica e Statale a Milano o Luiss a Roma, racconta la sua giornata tipo: “Studio due orette la mattina e quattro il pomeriggio. Poi mi alleno. Purtroppo la settimana scorsa mi sono infortunato- aggiunge-. Prima dell’infortunio mi allenavo verso l’ora di pranzo, iniziavo alle 11.30 per finire alle 13.30, e poi mangiavo. Da dopo l’infortunio invece mi alleno in acqua da mezzogiorno alle 14, poi dalle 19.30 alle 20.30 vado in palestra. Sarebbe stato piu’ semplice se non mi fossi infortunato, ora sono costretto ad allenarmi due volte al giorno e questo mi porta via molto piu’ tempo. Pero’ sono fiducioso”.

Fiducioso e tranquillo: “Non mi sveglio la notte- spiega-. Ho sognato solo una volta che mi interrogavano in filosofia. Non ricordo cosa mi avessero chiesto, ma credo sia andata bene perche’ mi sono svegliato contento”. Ed e’ proprio sulle materie umanistiche che Filippo si sente piu’ sicuro: “In filosofia, storia e latino, sono ben preparato. A matematica un po’ meno, infatti in questi giorni sto studiando con mio cugino Federico. É molto bravo in matematica, con lui le cose le capisco, da solo faccio un po’ fatica”. Il suo cavallo di battaglia?: “Oltre ai 100 mt, latino, ma anche italiano. In letteratura sono bravo”.

Scherza Filippo e confessa: “Se potessi decidere la seconda prova, sceglierei addizioni e sottrazioni- dice ridendo-. Poi per la prima prova mi piacerebbe un tema di attualita’, magari sul terrorismo o sulla politica internazionale. Per la terza prova sceglierei Seneca in latino, Stevenson con il suo Dr Jekyll e Mr Hyde in inglese, la prima guerra mondiale in storia e la relativita’ in fisica, la mia bestia nera”. Per quei giorni “nessuna strategia, spero solo di capitare vicino ad Alessandra e Sofia, due mie compagne molto brave”.

Per un velocista come Filippo poi non poteva mancare una tesina sulla velocita’: “Tutti i professori mi avevano detto di farla sull’atletica. Ma io non ho voluto, gia’ mi alleno tutti i giorni, portarla anche agli esami proprio non mi andava- aggiunge-. Ho optato per la velocita’. In fisica portero’ la teoria della relativita’ e la velocita’ della luce, Einstein in pratica, mentre in storia parlero’ di come si sono sviluppati nel Novecento i trasporti e le comunicazioni, due ambiti in cui la velocita’ e’ stata ed e’ fondamentale”. Sul punteggio invece non si sbilancia: “Punto ad uscire. Non perche’ non ho paura di arrivare alla sufficienza, ma perche’ non mi interessa il voto. Comunque se azzecco tutte le domande mi aspetto tra un 70 e un 75”.

 

2017-06-20T10:58:40+02:00