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Quattro storie di didattica rivoluzionaria

Giovanni D'Elia Liceo Classico Statale “Galileo” di Firenze

 

Il modo di insegnare è sicuramente cambiato con l’ avanzare della tecnologia. Le lezioni di oggi ormai non sono più come quelle di un tempo quando semplicemente il professore parlava e gli alunni ascoltavano e prendevano appunti. Oggi invece moltissime scuole sono munite di lavagne interattive e tablet per studenti e professori. La didattica si evolverà ancora nel futuro, alcuni esempi in tal senso sono quattro professori di cui cercheremo di dare un’idea.
Francisco Tupy è un professore di tecnologia brasiliano trentacinquenne.
La sua idea è di sfruttare i videogiochi per promuovere dei contenuti personalizzati. Propone agli studenti dei giochi che inglobano attività multidisciplinali e anche a crearne di nuovi. Il prof. Tupy prima di svolgere una lezione si chiede sempre come potrà utilizzare la tecnologia per impressionare i suoi studenti.
Brian Aspinall è un docente di matematica dell’ Ontario. Egli ha un modo molto curioso di insegnare: usa il famoso gioco per computer Minecraft.
Questo gioco permette al giocatore di interagire con un mondo totalmente fatto di cubetti costruendo strutture e meccanismi. Il prof. Aspinall sostiene che Minecraft sia un gioco con basi matematiche ma utilizzabile anche per l’insegnamento della storia, della geografia e della storia dell’arte, ricreando determinati ambienti.
Virginia Alberti è anch’ essa un’ insegnante di matematica che insegna ad una scuola superiore di Brescia. La professoressa ha un modo di insegnare molto innovativo, infatti lei in classe non spiega. Manda ai suoi studenti video di spiegazioni ed esercizi da svolgere per la lezione seguente per e-mail. A scuola discute con gli studenti delle nozioni apprese e fa verifiche. Riguarda insieme alla classe i video didattici e fa scrivere agli studenti dei commenti su un tablet così questi ultimi non si nascondono per paura di dire stupidaggini.
Melina Ignazzi è una docente di inglese ad una scuola pubblica di Buenos Aires che utilizza sempre la tecnologia per fare lezione. Quando la sua classe ha studiato le preposizioni di luogo lei ha chiesto ai suoi studenti di descrivere il proprio vicinato utilizzando i mezzi concessi da Google Maps. La professoressa Ignazzi cerca sempre di rendere la propria lezione divertente e stimolante per i suoi alunni.
Questi professori dovrebbero essere un esempio per tutti gli altri al fine di rendere la scuola più dinamica grazie al progresso e alla capacità coinvolgere i studenti con lezioni più stimolanti per far venire loro voglia di andare a scuola, la mancanza più ricorrente della didattica contemporanea.

Giovanni D’Elia
Classe 1C – Liceo Classico Statale “Galileo” di Firenze

2016-07-25T11:13:30+02:00