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Sanremo visto da noi: la finale. L’articolo di Paolo Ferrara

(L’articolo dello studente Paolo Ferrara nell’ambito dell’iniziativa Sanremo visto da noi) Il viaggio Sanremo è arrivato a destinazione. Addio alle noiose e lente scalinate, al pessimismo cosmico di Baglioni, all’euforia di Favino e alla simpatia della Hunziker, al gobbo suggerisci tutto, ai vestiti di Noemi, alla vecchietta sprint de Lo stato sociale, alla fotorella di Michele e […]

11 Febbraio 2018

(L’articolo dello studente Paolo Ferrara nell’ambito dell’iniziativa Sanremo visto da noi)

Il viaggio Sanremo è arrivato a destinazione.

Addio alle noiose e lente scalinate, al pessimismo cosmico di Baglioni, all’euforia di Favino e alla simpatia della Hunziker, al gobbo suggerisci tutto, ai vestiti di Noemi, alla vecchietta sprint de Lo stato sociale, alla fotorella di Michele e all’inglese di Favino.

Ma prepariamoci ai post relativi alla vincita di Ermal Meta e Moro, alle stories degli amici che festeggiano neanche fosse Capodanno o agli stati dei conoscenti “esperti di musica” che criticheranno comunque qualche cantante. Diamo, inoltre, il benvenuto a coloro che parleranno di complotti, di “era tutto organizzato”.

Con la quinta serata del Festival-Concerto di Baglioni diamo fine agli abiti di Elio, alle “Pubblicità” osé di Favino-Hunziker, al broncio di Baglioni, alle visioni di Vessichio, ai post di @rosatrio e chi ne ha più ne metta.

Ma cosa è successo durante la serata?

“Questo Festival è andato bene devo dire, anche se era partito storto soprattutto per il mio farfallino. Ha fatto più scalpore della farfallina di Belen, anche se erano in posizioni diverse” apre così, Claudio Baglioni, l’ultima serata della 68esima edizione del Festival di Sanremo.

Dopo l’esibizione di Ultimo, vincitore della Sezione Proposte, Laura Pausini fa un ingresso trionfante all’Ariston. Successivamente, tutte le esibizioni dei Big.

Qualcosa di nuovo rispetto alla altre puntate? Sì, un Favino nelle sue vere vesti di attore. Il fa-vo-lo-so poliedrico Pierfrancesco, ha fatto tutto suo il monologo di Koltès, creando un forte momento di riflessione e commozione sul tema dell’immigrazione. Successivo è stato anche il ricordo delle Foibe, eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, avvenuti durante la seconda guerra mondiale.

Poi la classifica:

20° posto: Elio e le storie tese con Arrivedorci (era il loro sogno arrivare in fondo). 19°: Mario Biondi. 18°: Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. 17°: Nina Zilli. 16°: Decibel. 15°: Red Canzian. 14°: Noemi. 13°: Renzo Rubino. 12°: Enzo Avitabile e Peppe Servillo. 11°: Le Vibrazioni. 10°: Giovanni Caccamo. 9°: The Kolors. 8°: Diodato e Roy Paci. 7°: Luca Barbarossa. 6°: Max Gazzè. 5°: Ornella Vanoni, Bungaro, Pacifico. 4°: Ron.

Lo Stato Sociale, Annalisa ed Ermal Meta/Fabrizio Moro in finale. Si ripare il televoto per il vincitore.

Tra una gag e l’altra con Sabrina Impacciatore, da ultimo, la proclamazione dei vincitori:

  • Ermal Meta e Moro
  • Lo Stato Sociale
  • Annalisa

Si conclude così il 68esimo Festival della canzone italiana, sebbene con una proclamazione un po’ triste e senza suspense.

2018-02-11T02:04:33+01:00