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Un batterio risolverà il problema dei rifiuti plastici?

Riccardo Camajori Tedeschini Scuola Secondaria di primo grado “Pieraccini” di Firenze

 

Uno studio realizzato dagli scienziati del Kyoto Istitute of Technology ha trovato un tipo di batterio che come fonte di nutrimento usa la plastica! Questo batterio, ovvero l’Ideonella sakaiensis, usa solo due enzimi per riuscire ad assimilare la plastica; il nome del primo enzima è PETase e viene prodotto dal batterio quando aderisce sulla plastica. Invece il secondo si chiama MHETidrolase ed è il responsabile della rottura delle catene di PET in molecole più piccole, l’acido teraftalico e il glicole etilenico.
Purtroppo il processo impiega circa tre settimane alla temperatura di 30°C, però, rispetto alla durata del processo di decomposizione della plastica senza alcun intervento, è parecchio promettente.Inoltre la scoperta potrebbe intervenire sulla produzione di plastica e l’inquinamento che produce: infatti l’acido teraftalico è possibile riutilizzarlo per la produzione di nuova plastica, evitando l’uso del petrolio!
Ovviamente questa bella notizia dal mondo scientifico non cambia di una virgola l’attenzione che tutti dobbiamo avere nei confronti dell’ambiente, quindi ricordate: non bisogna mai gettare la plastica per terra ma sempre negli appositi contenitori!

Riccardo Camajori Tedeschini
Classe 1A – Scuola Secondaria di primo grado “Pieraccini” di Firenze

2016-07-14T10:24:49+02:00