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Victor: Frankenstein torna sul grande schermo

Eleonora Metti Liceo Classico "Galileo" di Firenze

Harry Potter e un giovane Charles Xavier arrivano il 7 aprile sui grandi schemi come non sono stati mai visti. “Victor: la storia segreta del Dottor Frankestein” è chiaramente ispirato al famoso romanzo scritto da Mary Shelley nel lontano 1818, quando l’autrice aveva solo diciannove anni. La pellicola si svolge in un periodo in cui tutto si smuoveva per cambiare le regole della scienza ed è proprio in quel momento che il Dottor Victor von Frankestein e il suo assistente Igor tentano di riportare in vita un corpo morto. Gli eventi si succedono vissuti e raccontati da Igor, interpretato da Daniel Radcliff, il fidato assistente di Victor, James McAvoy; tali eventi compongono il puzzle di segreti che si celano dietro alla creazione del mostro di Frankestein. Le conseguenze disastrose a cui tale scoperta conduce potranno essere sventate solo da Igor, a cui va il compito di salvare il Dottor Frankestein dalla propria follia.
Il regista Paul McGuigan ha creato durante le riprese un’atmosfera molto piacevole e divertente, a quanto affermano Daniel Radcliff e James McAvoy, i quali hanno davvero apprezzato di recitare in un film basato su una sceneggiatura del genere. James McAvoy ha ammesso di aver ammirato molto il personaggio di Victor, perché è un uomo che non accetta compromessi, che non si pone limiti che “disegna il futuro – ha affermato l’attore – e invece di superare i limiti salta direttamente dentro questo disegno che sta realizzando, e dice ‘posso disegnarne un altro?’ per andare ancora più oltre”. James descrive Victor come un visionario, un uomo che non si fa problemi a raggiungere ciò che vuole anche se questo dovesse richiedere di compiere atti immorali; a questo proposito l’attore ha affermato: “Credo che lui sia oltre il concetto di morale, che è anche un male, ovviamente, ma è anche molto eccitante stare vicino a qualcuno che non accetta compromessi, che è oltre ogni senso di responsabilità, o almeno di responsabilità sociale, che è così egoista e così preso dai suoi obbiettivi. Qualcuno di orribile con cui vivere, ma eccitante ed emozionante da incontrare. Ecco perché mi sono divertito ad interpretarlo”. Inoltre entrambi gli attori ritengono che ciò che rende immortale la storia sia il desiderio dell’uomo della vita eterna e dell’eterna giovinezza: il bisogno ossessivo che abbiamo di sapere cosa c’è dopo la morte e la ricerca infinita dell’elisir di lunga vita; il fatto che poi il tutto sia vissuto dal punto di vista di Igor contribuisce a rendere nuova la vicenda e non l’ennesimo e scontato rifacimento.

Eleonora Metti 4E
Liceo Classico “Galileo” di Firenze

2016-03-31T10:14:09+02:00