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ExoMars 2020: MicroMed, un viaggio da Napoli a Marte [VIDEO]

MicroMed - Un progetto su cui ha creduto fortemente anche la Regione Campania che ha investito 4 milioni di euro.

28 Maggio 2018

La missione Exomars in partenza fra due anni, organizzata dall’agenzia spaziale russa e da quella europea, si arricchisce di un altro passeggero: MicroMed. Lo strumento sviluppato dall’Osservatorio astronomico Inaf di Capodimonte, con il supporto di alcune Piccole medie imprese, il Politecnico di Milano che si è occupato di tutto il disegno termo meccanico e della pompa, insieme all’Iki di Mosca e all’Inta di Madrid che è responsabile dell’elettronica e del software.

Un progetto su cui ha creduto fortemente anche la Regione Campania che ha investito 4 milioni di euro.

“Il valore scientifico, industriale e politico di questi due interventi è altissimo”, ha dichiarato il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che ha sottolineato come questo sia un investimento per le imprese campane, per la comunità scientifica e soprattutto per i migliori ricercatori della regione che “potranno essere protagonisti – rimanendo qui in Campania – di una delle sfide scientifiche più appassionanti, quella della conquista di Marte”. “Un’azione – ha concluso De Luca- che rimarca l’impegno della Regione Campania nelle politiche di contrasto alla fuga dei talenti, dimostrando ai giovani che crediamo nelle loro capacità e che la ricerca di eccellenza si può fare anche in Campania”.



La Regione Campania, inoltre, parteciperà con uno stanziamento di 16 milioni di euro al Programma di cooperazione Multiregionale (PMR) del piano strategico nazionale della Space Economy, finalizzato a sostenere progetti di ricerca da parte delle imprese regionali impegnate nello sviluppo di applicazioni/tecnologie, servizi e prodotti innovativi nei campi dell’Osservazione della Terra, della Navigazione/Comunicazione satellitare e dell’Esplorazione spaziale.

MicroMed è un sensore di polvere, analizzerà infatti il pulviscolo atmosferico a livello della superficie di Marte grazie ad una pompa campionatrice. Lo strumento made in Italy sarà inserito in una suite tutta dedicata alla polvere chiamata Dust complex, con responsabile scientifico russo, all’interno ci sarà un sensore che misura il movimento della sabbia, cioè il movimento dei granelli più grandi che saltano sul terreno e che poi con il loro impatto sulla superficie fanno sollevare la polvere.

A questo punto entra in gioco MicroMed che misura quanta polvere viene sollevata, ma non solo si attiverà infatti anche il sensore che misurerà la conduttività elettrica dell’atmosfera, quello che misura il campo elettrico e la presenza eventualmente di scariche.

“È importante che MicroMED sia a bordo di ExoMars 2020, sia dal punto di vista del sistema spaziale italiano che di quello della Campania”, ha detto il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Roberto Battiston, che ha sottolineato l’importanza del pacchetto di payload scientifici dell’Italia, in ExoMars.

“Il nostro Paese – ha ricordato – ha il ruolo di prime scientifico, tecnologico e industriale in questa grande missione. E’ importante il contributo della Regione Campania che conferma la sua vocazione nel settore aerospaziale. Nelle ultime settimane il Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (CIRA) di Capua ha svolto degli importanti test per il Dream Chaser, il velivolo spaziale di Sierra Nevada selezionato dalla NASA per trasportare rifornimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Per l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte quello su Marte sarà, in qualche modo, un ritorno perché la prima osservazione di Marte con un telescopio è stata fatta proprio da Napoli nel 1636 e poi nel 1638 da Francesco Fontana, un astronomo partenopeo poco ricordato. Con le sue osservazioni Fontana scoprì il moto di rotazione del pianeta rosso.

Trecentottanta anni dopo Napoli ritorna su Marte insieme a Francesca Esposito, la ricercatrice dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte che guida il team di Micromed.

2018-06-25T21:20:23+02:00