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La contraccezione: una responsabilità condivisa al di là degli stereotipi di genere

Anche se si parla in modo sempre più esplicito di sessualità e c’è una maggiore informazione e diffusione riguardo la contraccezione, ci sono ancora molte resistenze nell’adottarla come comportamento consapevole e programmabile. Per contraccezione si intende l’insieme di comportamenti e metodi per tutelare la propria salute e programmare o impedire un concepimento. Ma la contraccezione […]

Anche se si parla in modo sempre più esplicito di sessualità e c’è una maggiore informazione e diffusione riguardo la contraccezione, ci sono ancora molte resistenze nell’adottarla come comportamento consapevole e programmabile.
Per contraccezione si intende l’insieme di comportamenti e metodi per tutelare la propria salute e programmare o impedire un concepimento. Ma la contraccezione ancor prima di essere un fatto solo tecnico è un comportamento che ha forti ripercussioni emotive e che è influenzato da come un individuo pensa e vive la propria la sessualità.
Atteggiamenti negativi verso la sessualità, infatti, non predispongono a pensare alla contraccezione come comportamento consapevole e stabile nella propria vita.
Inoltre nel vivere la sessualità spesso vi sono degli stereotipi di ruolo maschile e femminile che possono influenzare le scelte in materia di contraccezione.
Per alcune ragazze e donne programmare la propria contraccezione, premunendosi con un contraccettivo o comunicare al partner che se ne sta assumendo uno, può voler dire che si è sessualmente disponibili e quindi dare un’ immagine di sé meno ideale e moralmente discutibile, o ancora  chiedere al partner di usare il preservativo può significare una mancanza di fiducia nei suoi confronti.
Nello specifico, secondo le ricerche, la resistenza ad assumere la pillola per le donne sarebbe dovuta principalmente ai timori legati ai suoi presunti effetti collaterali, al fatto che sia un farmaco e quindi alteri l’equilibrio naturale del corpo, ma anche perché assumere la pillola, quindi scegliere consapevolmente la propria contraccezione, equivale a rendere esplicito il proprio desiderio sessuale.
Il preservativo invece, nell’immaginario femminile è simbolicamente legato alla storia dei rapporti maschili con la prostituzione, e quindi può essere collegato ad un immagine di femminile come oggetto ed inoltre per molte donne pregiudica la naturalezza del rapporto.
La contraccezione non vuol dire, infatti, solo scegliere una maternità consapevole, ma anche scegliere una sessualità libera e sicura, è dunque una scelta in cui si intrecciano fattori emotivi, culturali e sociali.
In generale per gli uomini, secondo alcune ricerche, è preferibile a livello emotivo “controllare” la fecondità femminile privilegiando quindi metodi naturali; i contraccettivi ormonali e meccanici possono suscitare negli uomini ansie, perdita del controllo, diminuzione della propria virilità. Ovviamente questi atteggiamenti non vengono esplicitati, sono di solito inconsci ed agiscono a livello emotivo.
Può essere utile per ridurre queste emozioni negative da parte degli uomini coinvolgerli nelle scelte che riguardano la contraccezione. Quest’ultima, infatti non è una scelta e responsabilità solo della donna, ma una responsabilità di coppia.
Riflettere sugli stereotipi legati alla propria identità sessuale e divenire consapevoli di essere sessualmente attivi sono dei primi passi per poter assumere un atteggiamento attivo e responsabile verso la contraccezione e quindi per “negoziare” con il partner, facendogli capire il proprio punto di vista e le proprie intenzioni, senza la paura di essere giudicati.

Lo sapevi che…

Sul sito www.sceglitu.it. la società italiana di ginecologia e ostetricia SIGO promuove un programma di informazione sulla contraccezione dal nome SCEGLI TU.

Tra i diversi contraccettivi esiste anche il preservativo femminile o femidom, una guaina lunga 17 cm da inserire in vagina prima del rapporto sessuale. Può essere usato una sola volta e come per quello maschile è efficace per la prevenzione contro le malattie sessualmente trasmissibili. E’ poco pubblicizzato e in Italia è molto difficile da reperire.

In Italia fino al 1971 con l’art. 553 del codice Penale, era vietata la propaganda e l’uso di qualsiasi mezzo contraccettivo, prevedendo fino ad un anno di reclusione per chi si fosse reso responsabile di questo “reato”. Nel 1975 sono nati i consultori familiari per occuparsi, tra l’altro, di fornire assistenza contraccettiva e procreazione responsabile. Nel 1976 viene autorizzata la vendita degli anticoncezionali.

Dubbi e domande…

Eleonora, 18 anni
Salve gentili dottori, io vorrei consigli su un contraccettivo che funzioni, senza darmi disturbi, per avere una sicurezza in più oltre al preservativo…

Anna, 18 anni
Quale potrebbe essere il metodo più efficace di protezione nei rapporti sessuali per la mia età. I preservativi maschili possono essere totalmente sicuri se usati correttamente? Oppure dovrei assumere la pillola?…


La versione comica della ginecologa che dà consigli sulla contraccezione interpretata dalla bravissima Anna Marchesini.


2021-02-11T10:17:59+01:00