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Fridays For Future, Bologna: “Non ci servono giustificazioni”

BOLOGNA – Il riferimento è alla circolare diramata dal ministro dell’istruzione in cui si invitavano i dirigenti scolastici ad accettare la giustificazione per le assenze nella giornata di oggi e a non considerarle nel monte ore obbligatorio annuale. “Non vogliamo una pacca sulla spalla ma interventi politici concreti” affermano gli attivisti. “Avete caldo? È perché […]

BOLOGNA – Il riferimento è alla circolare diramata dal ministro dell’istruzione in cui si invitavano i dirigenti scolastici ad accettare la giustificazione per le assenze nella giornata di oggi e a non considerarle nel monte ore obbligatorio annuale. “Non vogliamo una pacca sulla spalla ma interventi politici concreti” affermano gli attivisti. “Avete caldo? È perché ci sono 23 gradi in autunno”.
Un ragazzo alla testa del corteo si rivolge così alle migliaia di coetanei davanti a lui. Sono ventimila, secondo gli organizzatori, gli studenti di scuole superiori e università attivisti di Fridays For Future scesi in strada questa mattina.  Il corteo è partito puntuale da piazza San Francesco e, percorrendo via Marconi, dopo due ore ha invaso i viali in direzione porta San Donato, come previsto: “Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città” hanno urlato in coro. E agli autisti Fermi nella carreggiata opposta “Se hai un cuore spegni il motore”.

La manifestazione si svolta pacificamente, con alcuni ragazzi impegnati a contenere i partecipanti entro i limiti della carreggiata o dietro lo striscione in testa al corteo “per la sicurezza di tutti”. L’unica deviazione rispetto al programma è avvenuta quando il corteo è passato di fronte al distributore di benzina di ENI. Qui alcuni manifestanti hanno invaso anche la carreggiata opposta al grido di “No alla morte nera, siete il nostro nemico” e poi un monito all’Università di Bologna: “Non ci servono palliativi come le borracce ma che annulliate gli accordi con le multinazionali della morte”. Il riferimento è alle partnership tra Unibo e ENI per workshop e progetti di ricerca e sviluppo sui temi dell’energia e Geoscience for Energy- Eni Master School. L’interruzione dei rapporti tra Unibo con “aziende inquinanti” è una delle richieste degli attivisti insieme al rifinanziamento della ricerca con “modalità pubbliche e libere”.

Davide, portavoce di Fridays For Future spiega le altre rivendicazioni del movimento: mobilità pubblica gratuita ed ecologica, stop alle grandi opere inutili, con riferimento al progetto del Passante di mezzo e alla cementificazione dei Prati di Caprara. E poi ancora, lo stop all’apertura di nuovi supermercati e una transizione da parte di HERA verso energie 100% rinnovabili.
Il corteo si è concluso in piazza Verdi con un’assemblea pubblica.

2019-09-27T13:24:36+02:00