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Fridays for future, Firenze: “Siamo 50.000”

Sfila rabbia contro la politica

FIRENZE – “Siamo 50.000”, urlano al microfono dalla cima del lungo corteo che sta attraversando le strade del centro storico di Firenze, nel giorno del Fridays for future. Di meno per le Forze dell’ordine, che quantificano le presenze dentro un ordine di grandezza che va della 10.000 alle 15.000. E mentre c’è chi fa i conti (con classico walzer di cifre), in piazza dominano due parole: clima e un futuro percepito come un macigno e che i ragazzi declinano sempre più al presente. Due capisaldi con dentro di tutto: mobilità sostenibile, lotta ai gas serra e alla plastica, ma anche scuola, lavoro e lotta alle grandi opere. Ci sono studenti, tanti giovanissimi. Poi i sindacati, insegnati, famiglie e passeggini. C’è una presenza importante dell’antagonismo fiorentino, che, rispetto alla prima maxi protesta, ha preso campo nelle logiche di piazza. E c’è “Bella ciao”, cantata più volte.

In piazza però non si placa la polemica contro il mondo della politica e verso il sindaco Dario Nardella (invitato nei giorni scorsi a restare a Palazzo Vecchio), che alcuni in coro definiscono “un chiacchierone”. Rispunta anche lo stesso striscione esposto nel primo sciopero del clima, quel “Siamo ancora in tempo a fermarli” con disegnate le facce di Nardella, appunto, Matteo Salvini e Luigi Di Maio (al leader della Lega è anche dedicato un altro striscione, “meno Salvini e più pinguini”).

“Il vostro posto è l’ufficio, non la piazza” è scritto su un altro striscione, appeso al furgone che apre la manifestazione. C’è quindi un tema su tutti: la rabbia con cui Greta Thunberg ha sferzato i leader mondiali all’Onu, è anche la loro, con la politica messa sul banco degli imputati. Così, sì, si rinnova la polemica contro il sindaco ma, con un respiro più largo, investe tutti i livelli: dal locale, al regionale al governo.

“La politica- spiega ai giornalisti Tommaso, di Fridays for future Firenze- agisca, non pensi soltanto a fare proclami o a partecipare in piazza: stiano negli uffici, dove sono stati eletti per dar vita a leggi e azioni concrete”. Discorso che diventa esemplificativo se proiettato nella piana fiorentina: “Nella piana fiorentina vanno bloccate tutte le grandi opere che in questo momento, dati scientifici alla mano, aumenterebbero l’inquinamento locale”. Ovvero, stop all’aeroporto.

Inoltre, “va fermato l’abbattimento di alberi sani e adulti, che dal punto di vista ambientale hanno un impatto migliore rispetto ai giovani piantati”. In Regione, conclude tornando sulle polemiche dei giorni scorsi, “l’incontro ci è stato richiesto, ma dopo la pubblicazione del comunicato. Ora ne discuteremo in assemblea e, con le altre sezioni toscane di Friday for Future, decideremo anche come comportarsi”.

2019-09-27T14:48:06+02:00