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Università, Sant’Anna di Pisa apre anno accademico e lancia ‘Talento Plus’

Rettrice Nuti: "Vogliamo essere una istituzione pubblica di riferimento e di qualità"

PISA – Un’università sempre più aperta e proiettata alla valorizzazione dei talenti con una ricerca di qualità e un’attenzione costante alla terza missione: saper fare la differenza per un mondo più inclusivo e sostenibile. Sono questi i pilastri sui quali il Sant’Anna deve continuare a interpretare il proprio ruolo secondo la rettrice, Sabina Nuti. Nel corso della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico, svolta nell’aula magna della scuola universitaria, ma concepita interamente come un evento nativo digitale causa pandemia, con intermezzi musicali e collegamenti in remoto, lo ribadisce a più riprese.

“Vogliamo essere una istituzione pubblica di riferimento e di qualità- spiega– nella quale il talento è attratto, valorizzato, messo in campo per prendersi cura del mondo e per contribuire responsabilmente alla crescita culturale, alla sostenibilità, nel rispetto dei valori costituzionali”.

Una missione da declinare in un contesto formativo sconvolto dal Covid e che pone anche all’università nuove sfide. Le conseguenze economiche dell’emergenza Coronavirus si sono già dimostrate dirompenti, e anche se molte sono avvolte da una nube di incertezza, come ricorda il presidente del Cda delle scuole federate di eccellenza, Salvatore Rossi, c’è un elemento certo all’orizzonte:

“Sono cambiati i fabbisogni di istruzione e l’asticella delle competenze si sta ancora alzando”.

In questa dimensione il Sant’Anna vanta numeri da primato, fra i giovani atenei è quarto nel ranking mondiale, ma non si accontenta. Mira a migliorare sempre di più le proprie performance. Così nel 2021 vuole rafforzare la dedizione alla causa della valorizzazione del merito e della mobilità sociale degli studenti con il progetto Talento Plus, in collaborazione con banca Intesa.

“Vogliamo stringere un’alleanza con il privato- spiega- perché congiuntamente ci si possa prendere cura del talento in Italia quale volano per la rinascita del nostro sistema”.

Un salto di qualità che, in ogni caso, richiede attrezzature adeguate: in questa direzione si muove l’idea di ampliarsi utilizzando gli spazi, attualmente di proprietà del Comune di Pisa, dell’ex convento di Santa Croce in Fossabanda che dista circa due chilometri dalla sede dell’istituto. In ambito locale il rapporto con la Regione resta saldissimo, un concetto ribadito anche oggi dal governatore della Toscana Eugenio Giani nel corso dei saluti istituzionali. Al tempo stesso l’ambizione di svolgere un ruolo nazionale, come dimostra l’appartenenza al network delle scuole federate, porta con sé la necessità di maggiori risorse.

“È chiaro- sostiene Nuti- che in futuro sarà necessario un riequilibrio fra la capacità di crescita del personale e il finanziamento di base che possiamo ottenere” dai fondi del ministero.

Va detto che per merito della ricerca il Sant’Anna vanta una impeccabile capacità di sostentamento:

“In proporzione al nostro corpo docente- fa notare la rettrice- siamo il primo ateneo italiano per l’attrazione di fondi. La capacità di autofinanziamento è del 41%, penso sia un dato unico in Italia”.

Merito anche della volontà di puntare sulla ricerca di primissima qualità. La riprova sta in un dato: il 63,4% delle ricerche prodotte dal Sant’Anna nel 2020 sono finite sulle riviste di prima fascia.

“Non vogliamo produrre articoli in termini di volume- conferma Nuti- ma buona ricerca che possa essere di riferimento a livello internazionale”.

Forte anche della resilienza dimostrata proprio di fronte alla pandemia.

Il 2020, aggiunge del resto la prorettrice vicaria Arianna Menciassi, “è stato un anno particolare anche per la ricerca. La ricerca non si è mai bloccata, neanche nel periodo più buio del lockdown, tra marzo e aprile. È stata data priorità a tutte quelle attività connesse al Covid, quindi alla realizzazione di robot applicativi che potevano dare una mano”. Inoltre “sono proseguite tutte le attività di selezione dei dottorandi”.

2020-12-09T20:04:15+01:00