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Se una persona è anche in minima parte bisessuale, sente dentro di sè un minimo di attrazione o interesse per il proprio sesso, giusto?…

O viceversa magari può sentire che le relazioni eterosessuali non lo soddisfano pienamente...

Buongiorno, vorrei porvi un quesito.
Ho sentito che esiste l’ omosessualità latente, che può rimanere tale perchè non viene accettata.
Ma la mia domanda è, se una persona è anche in minima parte bisessuale, credo che per lo meno, anche se non ha rapporti sessuali con il proprio sesso (magari per vergogna o coerenza eterosessuale), senta dentro di sè un minimo di attrazione o interesse per il proprio sesso, giusto? O viceversa magari può sentire che le relazioni eterosessuali non lo soddisfano pienamente.
Grazie per Vostra disponibilità!,

Caro Anonimo,
la tua domanda è interessante e complessa, perché i temi dell’omosessualità e della bisessualità sono al centro di numerosi dibattiti da cui emergono punti di vista diversi.
Prima di tutto cerchiamo di chiarire meglio i due concetti.
L’omosessualità è una condizione caratterizzata dall’attrazione erotica di un individuo verso altri soggetti del suo stesso genere, con i quali può intraprendere veri e propri rapporti sessuali o limitarsi a semplici desideri e fantasie. L’omosessualità può essere sia una condizione stabile che può durare per tutta la vita, sia una condizione variabile che può manifestarsi in un certo periodo dell’esistenza e poi scomparire.
L’omosessualità, può essere vissuta con piena accettazione da parte del soggetto, che si relaziona in pubblico con partner del suo stesso sesso e stabilendo con questi un legame stabile di coppia e una convivenza. Spesso, però, l’omosessualità viene vissuta conflittualmente, e quindi in una dimensione essenzialmente privata, cercando di nasconderla.
Si parla di omosessualità latente o mascherata o inconscia quando il soggetto, pur in assenza di interessi consapevoli e comportamenti rivolti a individui del suo stesso sesso, sperimenta notevoli difficoltà a realizzarne di eterosessuali.
La bisessualità può essere definita la “potenzialità” di sentirsi attratti (e di stabilire delle relazioni affettive o sessuali) con persone di entrambi i sessi. La “potenzialità” non significa naturalmente che poi queste relazioni vengano effettivamente stabilite nella realtà. Il livello di attrazione del/della bisex per soggetti di sesso maschile o femminile può non essere esattamente lo stesso, nel senso che potrebbe essere sbilanciato verso una parte o verso l’altra, anche a seconda del periodo vissuto e degli incontri avuti. Il bisessuale, infatti, spesso si sente attratto/a dalla persona in quanto tale, a prescindere dal genere sessuale cui essa appartiene.
Molte persone, come osservavi tu, pur sentendo attrazione e fantasie erotiche nei confronti di entrambi i sessi, non passano mai all’atto, rimanendo fedeli alla scelta fatta, eterosessuale o omosessuale. Allo stesso modo, vi sono persone che, pur avendo di fatto rapporti con soggetti di entrambi i sessi, non si considerano bisessuali.
Una possibile visione è che l’orientamento sessuale, così come la vita stessa, è qualcosa di dinamico, che cambia e si modifica nel corso del tempo, per cui un periodo di bisessualità può rappresentare una fase di confusione, di incertezza, che si risolve definitivamente nel breve periodo, ma può anche rappresentare un momento di cambiamento importante per la persona, visto che porterà effetti e conseguenze sull’organizzazione stessa della propria vita.
Su questo tema, anche in ambito scientifico, il dibattito è ancora acceso.
In ogni caso speriamo di aver risposto in modo sufficientemente chiaro alla tua domanda.
Restiamo a tua disposizione per eventuali chiarimenti e per ogni altra richiesta tu voglia farci!
Saluti!,Anonimo,27-11-2008,Sessualità,identità di genere

2018-12-11T14:11:51+01:00