ROMA – E’ ancora una volta un fatto di cronaca a ricordarci quanto i social possano rivelarsi un’arma a doppio taglio. Nati con l’intento di far socializzare le persone e avvicinarle (soprattutto con la pandemia in corso), spesso questi strumenti possono rivelarsi fatali se chi la adopera è un soggetto troppo giovane per capirne i pericoli o semplicemente fragile emotivamente. E’ stato così anche per la bambina di Palermo morta ieri sera a soli dieci anni per aver preso parte ad una sfida su Tik Tok.
A soccorrerla nel bagno di casa e’ stata la sorella, che ha
poi avvertito i genitori.
Una delle due inchieste aperte e’ portata avanti dalla Procura
dei minori ed e’ coordinata da Massimo Russo. La seconda, della
Procura ordinaria, e’ portata avanti dall’aggiunto Laura Vaccaro.
Entrambi i fascicoli sono al momento contro ignoti.
La verita’ su quanto accaduto potrebbe arrivare dal telefonino
della bambina, che e’ stato sequestrato dalla polizia.