
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Global status report on alcohol and health) definisce “uso dannoso di alcol“ un consumo di bevande alcoliche che avviene in quantità e/o modalità tali da implicare danni alla salute e/o conseguenze sociali negative.
L’alcol è causa di morte di milioni di persone ogni anno nel mondo, ma anche di patologie, di danni ad altri e interessa sempre più le fasce più giovani e Paesi in via di sviluppo. Non va dimenticato che il consumo nocivo di alcol rappresenta ormai uno dei quattro fattori di rischio, assieme a fumo, dieta scorretta e sedentarietà, per i principali gruppi di patologie non trasmissibili: malattie cardiovascolari, tumore, malattie polmonari croniche e diabete.Per valutare correttamente il rischio connesso all’assunzione di bevande alcoliche, oltre a considerare la frequenza e le quantità assunte dagli individui, si deve tener conto di alcuni stili di vita come:
• il bere lontano dai pasti o il bere quantità di alcol eccessive in una singola occasione
• il consumo in occasioni o contesti che possono esporre a particolari rischi, quali la guida o il lavoro
• la capacità di smaltire l’alcol rispetto al genere e all’età della persona.Un consumo considerato moderato può essere indicato entro il limite di:
• 2-3 unità alcoliche al giorno per l’uomo
• 1-2 unità alcoliche per le donna
• una sola unità alcolica per gli anziani da consumarsi durante i pasti.
L’unità alcolica corrisponde alla quantità di alcol contenuta in:
• un bicchiere piccolo (125 ml) di vino di media gradazione
• una lattina (330 ml) di birra di media gradazione
• un bicchierino (40 ml) di superalcolico.
Per gli adolescenti fino a 15 anni, l’OMS raccomanda l’astensione totale dal consumo di alcol.
I consumi che eccedono tali soglie sono dunque da considerarsi a rischio. Inoltre è da considerare che la tollerabilità all’alcol può essere compromessa anche da particolari condizioni di salute, da assunzione di farmaci o altri fattori individuali.