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Knitters mania, l’arte del lavoro a maglia conquista ragazze di tutte le età

Da tendenza a professione: c’è chi si rifa il guardaroba e chi trasforma la passione in lavoro

Roma – Ci sono tendenze passeggere e tendenze irresistibili che di anno in anno crescono diventando un vero e proprio fenomeno internazionale, stiamo parlando delle Knitters: ragazze giovanissime e impegnatissime che nel tempo libero si armano di ferri, uncinetto e gomitoli. Che siano fascinose modelle, donne in carriera o studentesse universitarie fa lo stesso, in tantissime per questo autunno/inverno si sono vestite da sole! Maxi sciarpe, maglioni abbondanti dallo stile molto grunge ma anche top anni ’80, cappellini e mantelle. La moda fai da te si impara seguendo tutorial, blog e siti online oppure iscrivendosi a corsi dal sapore molto vintage in piccole mercerie. E così, per la gioia di mamme e nonne, figlie e nipotine iniziano a sferruzzare e c’è chi si cimenta nella creazione di tappeti, cuscini, cestini porta oggetto, presine e tovagliette riuscendo a trasformare una passione in lavoro, i prodotti “do it yourself” infatti spopolano nei tanti mercatini delle capitali europee regalando inaspettate soddisfazioni. Lavorare a maglia non è insomma cosa per casalinghe disperate, la regina di Sex & The City, Sarah Jessica Parker, è una knitter provetta e come lei anche Kristina Davis, Uma Thurman e – per giocare in casa – tra le tante vi segnaliamo Cristiana Capotondi e La Pina, voce storica e fuori dal coro di Radio Deejay. Sferruzzare in gruppo è oggi un must! Su do-knit.it c’è un ricco elenco – regione per regione – dedicato ai Knit Cafè, luoghi d’incontro dove si lavora a maglia, uncinetto e ricamo. I “Club della maglia” sono ovunque, da Nord a Sud, in Italia e all’estero.

Un lavoro di knitting art

C’è poi la knitting art intesa come arte urbana, per cui gruppi armati di filati, lana e uncinetti ricoprono monumenti, pali della luce e semafori, creando coloratissime installazioni; lo yarn bombing è ovunque e porta colore e ironia nel grigiore delle città. Parlare di “Knitting mania” quindi oggi si può, c’è chi giura sia tra gli hobby più rilassanti di sempre, ed ecco allora che lavorare a maglia può diventare anche terapia. Moda, arte e design con un potere sedativo fuori dal comune: l’arte dello sferruzzare sembra accontentare proprio tutti! Per chi fosse già a buon punto con ferri e gomitoli, la community “We are knitters” è tra le più frequentate, si tratta di un canale dedicato che fino ad oggi ha venduto più di 25mila kit per lavorare a maglia in tutto il mondo. E per avere la conferma che lavorare con ferro e uncinetto si può, abbiamo incontrato Anna Maria Malizia che, nella sua merceria creativa nel cuore di Testaccio a Roma, organizza corsi per principianti e non solo. “Da sei anni a questa parte la mia passione per il mondo dei filati da semplice hobby è diventata una vera attività. Ho lavorato per quasi 30 anni in un’azienda di informatica, poi ho deciso di cambiare radicalmente vita, trasferendo le mie competenze accademiche e lavorative in un ambito più stimolante e divertente. Dal 5 ottobre del 2010 ho aperto Nanà e Bobò, la mia merceria; più che un negozio il mio è un punto di riferimento, una casa accogliente dove gli appassionati trovano consigli, idee e sperimentano materiali innovativi, in pratica una ludoteca per tutte le età! Oggi mi sento realizzata: i nostri corsi sono sempre più richiesti, i clienti smettono di essere tali e diventano compagni di “gioco”, c’è chi passa solo per un saluto o una buona tazza di thè. La cosa che mi piace di più del mio lavoro è che non è un lavoro. E non stupitevi: la maglia non è un hobby al femminile, da qualche tempo a questa parte non sono pochi i corsisti di sesso maschile”.
Non chiamiamola tendenza allora, sferruzzare a maglia è un’arte e – perché no – un lavoro che può portare lontano, verso la felicità.

2017-01-19T18:15:21+01:00