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A Napoli nel capsule hotel di Capodichino si leggono poesie

L'iniziativa di Studiotre e Iemme Edizioni raccontata da Gianni Valentino

Napoli – Libri alla fermata dell’autobus o della metro, nei pulmini o negli ospedali. Le librerie provvisorie si moltiplicano anche in Italia e, accanto al sempre piu’ diffuso bookcrossing, e’ dal primo capsule hotel italiano all’aeroporto di Capodichino di Napoli che arriva l’ultima novita’ in fatto di libri.

Si tratta di Bed&Boarding, un progetto pensato e brevettato dalla societa’ partenopea Studiotre, che in collaborazione con Iemme Edizioni ha deciso di offrire al fruitore viaggiante del capsule hotel partenopeo la possibilita’ di prendere in prestito un volume e magari portarlo via a prezzo scontato. Quattro le scelte a disposizione dei lettori volanti, tutti editi dalla napoletana Iemme: ‘La mia felicita’ da sola non sta in piedi’, libro di poesie di Concetta Celotto con illustrazioni di Walter Picardi e testo di Angelo Petrella; il viaggio per immagini di Salvino Campos ‘Redemption’, con testi di Mario Martone e Mario Franco; ‘Made in USA by Andy Warhol’, una retrospettiva sull’artista piu’ rappresentativo della Pop art americana a cura di Graziano Manolascina e la raccolta di poemetti ‘Le piume degli angeli scemi’ di Gianni Valentino.

Un’idea nata proprio dall’intuizione del giornalista, critico musicale e poeta Valentino, che ha proposto alla project manager di Studiotre, Carlotta Tartarone, l’idea di “far oziare” i viaggiatori non solo “davanti al televisore”, ma di farli incuriosire “con un libro che magicamente trovano nella stanza”: “Per aggirare un piccolo senso di frustrazione che potesse generarsi nel passeggero- spiega a diregiovani.it Valentino- ho pensato che questi poemetti potessero essere i contenuti piu’ agili da poter essere letti”. Un giornalista prestato alla poesia, Valentino, che racconta quanto lo scrivere versi sia per lui “l’esplosione di tutti i tuoi piu’ intimi vissuti”. Un linguaggio diverso, che lo ha cambiato, portandolo addirittura ad ipotizzare l’abbandono della professione giornalistica. “Quando sei spudorato, onesto- prosegue Valentino- chi ti legge si lascia andare. Questo secondo me- conclude- e’ il massimo livello di comunicazione soprattutto tra un autore che ha lasciato tutto sulla pagina e il lettore che in un momento privato legge e fa i conti con se stesso”.

2017-05-04T18:19:34+02:00