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Palermo chiama Italia. Oltre 1000 studenti alla commemorazione per la strage di Capaci

“Non pensate che ’ndrangheta e mafia siano cose lontane da voi. Non c’è indagine del mio ufficio che non abbia diramazioni in Lombardia, Liguria, Emilia e Piemonte”. Queste parole, dette dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Calogero Gaetano Paci, risuonano forte il 23 maggio nell’Auditorium di Milano, nella giornata delle celebrazioni per il venticinquesimo anno […]

Non pensate che ’ndrangheta e mafia siano cose lontane da voi. Non c’è indagine del mio ufficio che non abbia diramazioni in Lombardia, Liguria, Emilia e Piemonte”. Queste parole, dette dal procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Calogero Gaetano Paci, risuonano forte il 23 maggio nell’Auditorium di Milano, nella giornata delle celebrazioni per il venticinquesimo anno della strage di Capaci dove morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e quattro uomini della scorta.

Davanti a circa 1200 studenti di ogni ordine e grado, provenienti da tutta la Lombardia, il magistrato ha delineato lo stato dell’arte sul fenomeno ‘ndrangheta e sui legami radicati con le regioni del Nord, in particolare con la Lombardia. Dopo l’intervento del giudice, a commuovere la platea la testimonianza di Rocco Mangiardi, un piccolo, nella statura, ma grande uomo per il coraggio e per l’impegno nel contrasto alla criminalità organizzata della sua terra.

L’imprenditore di Lamezia Terme ha raccontato la sua storia che lo ha visto ribellarsi al pizzo, mettendo a rischio la sua stessa vita e quella della sua famiglia. Alla fine applausi e standing ovation per questo eroe (lui non ama definirsi così) dei nostri tempi che, con le sue azioni, ha sconfitto un’intera cosca malavitosa. Intenso anche l’intervento del direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, Delia Campanelli, che ha ricordato l’incessante impegno profuso nelle scuole con i tanti progetti promossi dall’Usr Lombardia e rivolti a favore della legalità: “Insegnare ai bambini e ai nostri ragazzi a essere orgogliosi – ha detto il Direttore Campanelli – vuol dire insegnare ai nostri studenti fiducia e senso di appartenenza nei confronti di uomini come Falcone e Borsellino che appartengono a ognuno di noi”.

Sono state, infine, premiate le scuole che hanno vinto il concorso bandito dal Miur e dalla fondazione Falcone dal titolo: Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi – Ricordare per crescere. A raggiungere l’ambito attestato, per la Scuola Primaria, l’IC Ugo Da Como plesso Don Milani (BS); per la Scuola secondaria di primo grado l’IC Mediglia (MI) e l’IC Somaglia (LO); infine, per la Scuola secondaria di secondo grado, il Liceo Virgilio di Milano, classe IV SD.

2017-05-26T12:48:04+02:00