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A Melegnano studenti in piazza per la memoria

MILANO – Ci sono scuole per le quali il 21 marzo significa animare il proprio territorio. E’ il caso di Melegnano, cittadina dell’hinterland sud-est di Milano, recentemente al centro delle cronache per gli insulti razziali rivolti a Bakary Dandio e alla sua famiglia. Nel sud-est milanese e nella cittadina di Melegnano ci sono scuole e […]

MILANO – Ci sono scuole per le quali il 21 marzo significa animare il proprio territorio. E’ il caso di Melegnano, cittadina dell’hinterland sud-est di Milano, recentemente al centro delle cronache per gli insulti razziali rivolti a Bakary Dandio e alla sua famiglia. Nel sud-est milanese e nella cittadina di Melegnano ci sono scuole e realtà sociali che da tempo percorrono i “sentieri della parità e dell’educazione alla cittadinanza attiva e responsabile”, per citare il nome del progetto che da anni l’istituto superiore ‘Benini’ porta avanti insieme al comune e a Libera.

E così, il prossimo 21 marzo, alcune classi dell’istituto parteciperanno alla giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie sfilando per le vie della propria città, anziché andare a Padova come decine di migliaia di studenti in tutta Italia si stanno preparando a fare.

La giornata, organizzata con il patrocinio del comune di Melegnano e in collaborazione con le scuole secondarie di primo grado ‘Calvino’ e ‘Dezza’, inizierà alle 9.45 in via Francesca Morvillo, dove si terrà una cerimonia commemorativa della giudice uccisa nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, proseguirà con un corteo fino a piazza della vittoria e si concluderà nella piazza centrale con gli interventi istituzionali e la lettura dei 1011 nomi delle vittime innocenti delle mafie a cura degli studenti.

“Si tratta di un progetto costruito dal settembre 2018, approvato dal Collegio dei docenti e preparato con cura nelle classi- ha spiegato Sara Marsico, docente dell’istituto Benini- perché le mafie sono tante e la storia delle mafie dovrebbe entrare a far parte dei programmi di storia di tutti gli ordini di scuola. Dobbiamo diventare professionisti dell’antimafia. Bisogna conoscere le mafie per poterle riconoscere. Non ci si può improvvisare”.

2019-03-19T12:13:39+01:00