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Milano, 400 studenti al festival del cinema interculturale MiWY

Questa mattina la prima proiezione della rassegna per istituti scolastici lombardi che durerà fino a sabato 30 marzo

Milano, 25 mar.- “Contiamo sul vostro voto. Ogni vostra votazione per noi è importante”. Così ha esordito Raymond Bahati, capo-educatore dei laboratori didattici dell’associaxione ‘COE’, questa mattina durante l’evento di apertura del ‘MiWorld Young Film’, presso l’auditorium ‘San Fedele’ di Milano. Realizzato dall’associazione ‘COE’ in collaborazione con fondazione ‘ISMU’ nell’ambito del piano nazionale ‘Cinema e Scuola’ promosso da Miur e Mibact, il MiWY ha aperto le porte questa mattina e ha accolto quasi 400 studenti delle scuole secondarie di primo grado lombarde per il primo appuntamento di questa rassegna cinematografica nata proprio quest’anno come costola del ‘Festival del cinema africano, dell’Asia e dell’America Latina’, lo storico festival che si tiene a Milano dal 1991 e che si sta svolgendo in contemporanea con il MiWY. A Fabio Mantegazza, insegnante di lettere dalle scuole medie che da svariati anni lavora con il ‘COE’, il compito di presentare ai ragazzi in sala ‘Tito and the Birds’, film di animazione brasiliano sui temi del coraggio e della paura, il primo film della rassegna. Prima della proiezione, Mantegazza ha spiegato ai ragazzi come citare un film, cioè precisando i nomi dei registi, l’anno di produzione, la provenienza, la durata e il genere, per poi invitarli a stare attenti “non solo alla storia, ma anche a quello che c’è dietro, e alla grafica”. La storia, la grafica, il messaggio del film. Questi temi sono stati tutti oggetto del dibattito finale, condotto da Mantegazza, che ha seguito la votazione da parte degli studenti in sala; ogni film è infatti in corsa per ricevere il premio del pubblico che consisterà in un riconoscimento in denaro e che sarà assegnato sabato 30 marzo.A giudicare dagli applausi e dai commenti raccolti per alzata di mano, il film sembra sia stato molto apprezzato, anche se non sono mancati i commenti critici, soprattutto sulla grafica che qualcuno ha definito “inquietante”.Giada, Damiana, Merola, Hoda dell’istituto comprensivo ’Maffucci’ hanno confidato alla Dire: “il film ci è piaciuto molto perché il protagonista non ha avuto paura e non si è mai arreso”. Anche Arianna dell’istituto comprensivo ‘Cardarelli’ pensa che il film sia originale perché insegna che “non dobbiamo avere paura”. “Mi sembra un vero inno contro l’individualismo”, ha dichiarato alla Dire Cristina Amadori, docente dell’istituto comprensivo ‘Maffucci’ di Milano. “Non bisogna essere eroi per superare la paura, semplicemente non bisogna farsi abbattere. Basta saperla controllare”, hanno commentato altri due studenti in platea, cogliendo il senso profondo della storia rappresentata nel film.

2019-03-25T14:33:51+01:00