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Roma, al liceo ‘Orazio’ convegno sulla sostenibilità ambientale

Incontro con associazione Ami e la professoressa di Scienze dei Materiali all'università di Tor Vergata

ROMA – Una mattinata tutta all’insegna della sostenibilità ambientale quella di oggi al liceo ‘Orazio’, scuola capofila della rete romana degli istituti ‘green’, che proprio questa mattina hanno presentato i loro progetti in una conferenza stampa al Miur. Intanto nell’aula magna del liceo si è tenuto un convegno incentrato sull’ecologia e sulle scienze ambientali. Prima Anna Sgarlata, professoressa di Scienze dei Materiali all’università di Tor Vergata, ha parlato agli studenti e alle studentesse delle innovazioni che la ricerca sui nuovi materiali può produrre in ambito ambientale. Dai materiali più performanti per le celle fotovoltaiche fino ai superconduttori e alle bioplastiche, la professoressa ha dimostrato come la tecnologia e la ricerca scientifica possono essere al servizio della sostenibilità.

Agli esperimenti sul funzionamento dei superconduttori è seguito l’intervento di Alessandro Botti, presidente dell’associazione Ambiente Mare Italia (Ami), che è stata coinvolta dall’agenzia Dire in un ciclo d’incontri sull’ecologia in dieci scuole romane. Botti ha mostrato gli effetti disastrosi dell’attività umana sugli ecosistemi e sulla vita stessa degli esseri umani, dalle isole di plastica alla deforestazione, dall’inquinamento atmosferico alle migrazioni di massa causate dalla crisi ambientale.

Si è poi soffermato sull’attualità delle scelte politiche in materia ambientale:

“Avrete sentito parlare della plastic tax che si voleva introdurre nella manovra economicaha detto Botti– appena è stata proposta, le aziende si sono subito levate contro la misura, che è stata posticipata e ridotta dell’85%. Noi come associazione proponiamo di introdurre il vuoto a rendere, come si fa in altri Paesi, ma ovviamente le aziende sono contrarie perché ridurrebbe la produzione di plastica. Per questo l’obiettivo più importante su cui puntare adesso è la riduzione del consumo, che è l’unico modo per fare pressione su chi dalla sovrapproduzione della plastica trae grandi profitti”.

Botti ha sensibilizzato i ragazzi e le ragazze presenti sulla necessità di agire qui ed ora, citando il libro ‘The Imperative to Act’, appunto:

“La capacità degli esseri umani di fare ha largamente superato quella di capire. Ne risulta che la civiltà deve confrontarsi con una tempesta perfetta di problemi, tra cui innanzitutto il sovrappopolamento, il consumo eccessivo da parte dei ricchi, l’uso di tecnologie nocive per l’ambiente e le gravi disuguaglianze”.

Per sottolineare che senza giustizia sociale non ci può essere giustizia climatica, e viceversa.

2019-12-11T14:53:37+01:00