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VIDEO | Roma, all’istituto Di Vittorio Lattanzio situazione buona ma problemi strutturali

Il dirigente: "Grande spirito di collaborazione"

30 Settembre 2020

ROMA – “La riapertura sta andando abbastanza bene, ogni giorno che passa la situazione migliora perché c’è molto spirito di collaborazione, anche da parte degli studenti e delle famiglie”.

Così Claudio Dore, dirigente scolastico dell’IIS ‘Di Vittorio Lattanzio’ di Roma, descrive la situazione a scuola a due settimane dalla riapertura. Se il quadro generale è buono, come in molte altre scuole non mancano i problemi, qui legati anche alla peculiarità della struttura.

“Anche noi abbiamo il problema della mancanza dei banchi monoposto, che non abbiamo ancora ricevuto- continua- e poi accusiamo un problema aggiuntivo, legato al fatto che il nostro edificio non è nato per essere una scuola, ma era anticamente un magazzino del Teatro dell’Opera di Roma, che poi è stato riadattato a edificio scolastico. Per questo è dotato di finestre che non garantiscono un’aerazione delle aule sufficiente per questo periodo d’emergenza. Abbiamo appaltato i lavori, impegnando 40 mila euro per sistemare la situazione, però la ditta ha avuto dei problemi per la fornitura dei pezzi necessari, quindi invece di essere pronti per il 14 settembre, lo saremo per il 10 ottobre. Intanto queste aule, che sono nei piani più bassi, sono state private delle finestre e quindi i ragazzi possono comunque farci lezione, anche se chiaramente vivono tutti i disagi di una stagione che potrebbe virare verso il freddo da qui alla metà d’ottobre”.

Viste le precarie condizioni dell’edificio, per garantire una maggiore sicurezza per tutta la comunità scolastica, la mascherina è sempre obbligatoria all’interno.

“Ogni mattina all’ingresso consegnamo le mascherine a tutti gli studenti e al personale, per essere certi che non siano già state usate– spiega Dore- ma ad oggi ci rimangono scorte sufficienti per una decina di giorni”.

Rispetto alle carenze di personale, il dirigente lamenta la mancanza di una quindicina di insegnanti, anche in materie essenziali come l’informatica.

“Stiamo aspettando ancora qualche arrivo- conclude Dore– e anche noi, come molti altri istituti, stiamo riscontrando delle difficoltà a chiamare le supplenze. È un fenomeno che purtroppo pare si stia determinando in molte scuole; tanti supplenti rifiutano le chiamate perché preferiscono rimanere lontani dall’insegnamento per quest’anno”.

2020-09-30T17:15:55+02:00