Nei tempi moderni è molto difficile per i giovani andare avanti, creare una famiglia e una propria attività, diciamo avere una propria indipendenza. Non è semplice, negli ultimi anni la situazione è anche peggiorata e in qualche modo lo Stato sta provando ad aiutarli e ogni anno arrivano importanti iniziative.

L’obiettivo dello Stato è provare a rilanciare l’imprenditoria statale mediante contributi – piccoli o grandi – per sostenere un movimento in grossa difficoltà. L’ultima iniziativa è nata nel Lazio dove la regione ha sviluppato un’interessante iniziativa con l’obiettivo di aiutare i comuni montani e ha lanciato cosi l’avviso ‘Giovani in Quota’.
Questo progetto tende a rilanciare l’imprenditoria giovanile nei Comuni montani presenti all’interno del territorio regionale. E’ stato stanziato un fondo da quasi 5 milioni di euro e nello specifico ci sono due obiettivi: da un lato valorizzare le aree montane, con grandi potenzialità con la natura e tanto altro e dall’altro quello di contrastare lo spopolamento che avviene in queste aree. Spesso i giovani lasciano la montagna per la città e il futuro di queste zone diventa cosi sempre meno roseo.
Contributi Giovani, ecco come arrivare a questi soldi
Questo progetto di contributi regala sogni ai giovani e ovvero persone Under 35 anni, cercando cosi a creare o potenziare attività economiche in aree locali a livello montano. Questi contributi sono a fondo perduto e sono un aiuto dello stato per finanziare solide realtà, un’ottima notizia per tutti i giovani, il tutto nei piccoli centri montani del Lazio.

Il bando Giovani in Quota è rivolto a ragazzi giovani che risiedono nei comuni montani nella Regione Lazio e l’obiettivo è convincerli tra le altre cose a restare dove sono cresciuti e non abbandonare tutto per lasciare e andare in città o comunque in altri posti. Possono presentare la domanda le imprese giovanili e ovvero società di capitali, cooperative o società di persone la cui maggioranza dei soci è composta da giovani Under 35 residenti nelle aree montane. Sono ammessi per ricevere questo bando anche le imprese individuali e i lavoratori autonomi.
Il bando prevede che il contributo copre fino al 70 % delle spese sostenute e ritenute ammissibili, ovviamente con un limite massimo di 25 mila euro per i lavoratori autonomi e 50 mila euro per società e studi associati. Per accedere al bando bisogna presentare un investimento di almeno 10 mila euro per le imprese individuali o i liberi professionisti e di 20 mila euro invece per le società e gli studi associati.