In etichetta c’è scritto “senza zuccheri aggiunti”, ma è davvero così? La verità è allarmante

La presenza della dicitura "senza zuccheri aggiunti" ha qualcosa di rassicurante agli occhi del consumatore. Ma cosa significa veramente?

Tutti avremo visto la tipica dicitura “senza zuccheri aggiunti” visibile su molti prodotti al supermercato. Quando la troviamo siamo indotti a pensare che il prodotto commercializzato sia semplicemente privo di zuccheri. Ma le cose stanno veramente così? In un gran numero di cibi processati – ma anche nei latticini e nella frutta – si trovano gli zuccheri.

Non è tanto lo zucchero in sé – che anzi ci permette di avere immediatamente energia – a fare male. Il problema sta negli zuccheri semplici (monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi) che consumiamo in eccesso, in particolare i cosiddetti “zuccheri liberi”, chiamati così perché non contengono solo calorie e non sostanze nutritive benefiche per l’organismo come fibre, calcio o vitamine.

Lettura etichetta succo frutta
In etichetta c’è scritto “senza zuccheri aggiunti”, ma è davvero così? La verità è allarmante – Diregiovani.it

Lo zucchero in eccesso favorisce il sovrappeso e l’accumulo di massa grassa oltre all’innalzamento della glicemia e di conseguenza anche il rischio di ammalarsi di diabete. Ma dicevamo della formula “senza zuccheri aggiunti”. Davvero significa che il prodotto che stiamo per acquistare non contiene alcun tipo di zucchero?

“Senza zuccheri aggiunti”: è davvero sinonimo di alimentazione sana?

A spiegare come stanno le cose provvede la biologa nutrizionista Angela Brocca sul suo profilo Instagram @dott.ssaangybro seguito da 91.300 follower. «Le persone vedono quella dicitura e pensano automaticamente che il prodotto sia privo di zuccheri», spiega l’esperta. La realtà però è molto diversa. La formula “senza zuccheri aggiunti” rientra in una strategia di marketing che mira a colpire positivamente il consumatore.

Sì, perché “senza zuccheri aggiunti” non significa assenza totale di zuccheri bensì mancanza di zuccheri supplementari. Il fatto però che gli zuccheri non siano stati tecnicamente aggiunti durante il processo produttivo non significa che non ce ne siano o che siano presenti in quantità trascurabili. È significativo il caso dei succhi di frutta. Un normale succo di frutta al suo interno può contenere fino a 64 grammi di zucchero per confezione. Parliamo dell’equivalente di sedici bustine di zucchero (come quelle da mettere nel caffè, per intenderci). 

 

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Sulla confezione del succo di frutta iperzuccherato appare comunque la rassicurante dicitura “senza zuccheri aggiunti”. La frutta ha un suo contenuto naturale di fruttosio, uno zucchero che anche dopo la spremitura che anche dopo la spremitura e la lavorazione industriale rimane presente. In altre parole siamo di fronte a una strategia commerciale che sfrutta l’attenzione sempre crescente e diffusa dei consumatori per un’alimentazione sana

Sono sempre più le persone che cercano di consumare meno zuccheri. Le aziende così fanno ricorso a diciture ambigue per rendere più appetibili i propri prodotti agli occhi dei consumatori. Il consiglio della nutrizionista è semplice: fare attenzione alla tabella nutrizionale sul retro della confezione. Mai dimenticare di controllare il valore degli zuccheri totali. 

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