Un interminabile brivido lungo la schiena. Questo è ciò che hanno provato i tifosi juventini assiepati sugli spalti dell’Allianz Stadium – nonché quelli comodamente seduti a casa – quando Gleson Bremer ha chiesto il cambio al minuto 76 della sfida contro l’Atalanta, in una gara spigolosa che al momento vedeva i bianconeri sotto 0-1 nel punteggio.

Fortunatamente, come emerso nelle ore successive al match che poi sarebbe stato pareggiato, ironia della sorte, da Juan Cabal. Colui che lo scorso anno subì lo stesso infortunio del brasiliano e che è entrato sul terreno di gioco proprio per rilevare Bremer, sembra si sia trattato di un semplice affaticamento.
L’ex Torino ha semplicemente accusato un po’ di stanchezza, dovuta ai tanti impegni ravvicinati che anzi, come da mossa lungimirante di Tudor, gli erano stati anche parzialmente risparmiati con la panchina del ‘Bentegodi‘ nella gara contro il Verona.
L’allarme in casa Juve è comunque scattato. Il volume della sirena è sufficientemente alto per indurre ora un’attenzione ancor maggiore alle condizioni del difensore. Per il quale si teme una ricaduta che sarebbe devastante per il calciatore e per gli interessi dei bianconeri.
In un inizio di stagione che ha già visto i gravi infortuni, solo per restare ai giocatori ‘vicini’ al calcio italiano, di Suslov, Lukaku e Giovanni Leoni (rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, con uno stop che sarà pari a circa 12 mesi), la sera stessa del giorno in cui la Juve è stata costretta al pari dall’undici di Ivan Juric, le cronache hanno registrato un nuovo terribile problema fisico.
Al 44′ minuto di Cagliari-Inter infatti, Andrea Belotti (già non particolarmente fortunato da questo punto di vista), si è accasciato al suolo chiedendo il cambio. Il resto è purtroppo storia già nota.
Dramma Belotti, il Cagliari corre ai ripari: ecco il bianconero
“Lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro“. Questa l’impietosa diagnosi a carico del ‘Gallo‘, che pure aveva iniziato alla grande la sua nuova avventura al Cagliari con la doppietta decisiva realizzata in 73′ di presenza sul campo in quel di Lecce, alla quarta di campionato.

Trattandosi di un tipo di infortunio ormai tristemente codificato, sono stati già stabiliti i tempi di recupero. L’ex Torino e Roma non rientrerà in campo prima di 6-7 mesi. La stagione è ormai irrimediabilmente compromessa.
Per ovviare alla necessità di inserire in rosa un altro attaccante, il presidente dei sardi Giulini starebbe pensando di guardare in casa Juve. Il lungodegente Arek Milik, che ha già saltato per intero la scorsa annata e che in questa stagione non è tecnicamente ancora convocabile per il perdurare dell’ennesimo infortunio, potrebbe essere una soluzione per il club isolano.
Gli ostacoli al buon esito della possibile trattativa di gennaio risiedono, oltre che sulle garanzie minime di idoneità fisica del polacco, anche sul costo dell’ingaggio. Che il Cagliari non può certo sostenere per intero. A meno che la Juve, pur di privarsi dell’esubero tecnico per antonomasia, non decida di farsi carico parzialmente dello stipendio dell’attaccante.

