Se diffondi queste immagini commetti un reato: con la nuova legge cambia tutto

Attenzione a divulgare un certo tipo di immagini. Con l'entrata in vigore di una legge di recente approvazione ora si rischia il penale.

Nell’epoca del digitale e dei social la distinzione tra vero e falso, tra naturale e artificiale si è fatta sempre più labile. Il livello di perfezione e accuratezza raggiunto dalla cosiddetta intelligenza artificiale generativa ha raggiunto un livello tale da riuscire a ingannare anche l’occhio più esperto. Per non parlare della facile accessibilità di questi strumenti.

Praticamente chiunque ormai può avere accesso a strumenti capaci di dare vita a immagini iperrealistiche, più reali del reale, o mettersi a creare voci sintetiche, a manipolare video. Inutile dire che la potenza dei software AI va di pari passo con la minaccia alla reputazione e alla privacy delle persone. È l’insidia dei contenuti deepfake.

Uomo disperato cellulare
Se diffondi queste immagini commetti un reato: con la nuova legge cambia tutto – Diregiovani.it

Un’immagine deepfake non è altro che un contenuto digitale in grado di imitare perfettamente il volto e il corpo di una persona. Spesso i deepfake sono funzionali alla diffusione di disinformazione, mirano a manipolare le coscienze o, peggio ancora, a minare la dignità individuale, in special modo quella femminile. Le cose sono destinate a cambiare nel campo della manipolazione digitale dei contenuti con la nuova legge approvata di recente .

Attenzione: con la nuova legge diffondere queste immagini diventa reato

Con l’entrata in vigore – dallo scorso 10 ottobre – della legge n. 132/2025 diffondere deepfake è un reato. Anche se non menziona apertis verbis il termine «deepfake», la prima legge dedicata totalmente all’AI punisce chi divulga immagini, video o audio generati artificialmente senza il consenso delle persone raffigurate e allo scopo di danneggiarle. Da adesso con la diffusione di deepfake si cade nel penale.

La legge introduce nel codice penale il nuovo articolo 612-quater, che definisce il reato di «illecita diffusione di contenuti generati o alterati con sistemi di intelligenza artificiale». In sostanza rischia da uno a cinque anni di reclusione chiunque pubblichi, condivida o ceda contenuti falsificati attraverso IA – immagini, video o registrazioni vocali – senza il consenso della persona raffigurata in maniera tale da causarle un danno.

Immagine deepfake brucia
Attenzione: con la nuova legge diffondere queste immagini diventa reato – Diregiovani.it

È punibile ogni simulazione digitale, che sia visiva o sonora, che cerchi di far credere che il materiale sia autentico e non l’esito di una manipolazione. Il reato è punibile su querela della persona offesa. In alcuni casi (se la vittima è una persona vulnerabile come un minore o un disabile) scatta però la perseguibilità d’ufficio. Stesso discorso se il deepfake è collegato a reati di maggiore gravità o è diretto contro una pubblica autorità.

La nuova normativa vuole fornire una risposta concreta a queste nuove forme di violenza digitale, i cui danni possono essere ormai assimilati a quelli prodotti dalla violenza fisica o verbale. Ultimamente il Garante per la Privacy ha bloccato l’app «Clothoff» che permetteva di creare immagini pornografiche di persone reali, anche minorenni, in maniera indiscriminata e senza alcun tipo di consenso.

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