Qualcuno lo ricorderà bene. Qualcuno non ha dimenticato cosa accadde nelle relativamente poche ore che separarono il tecnico di Grugliasco dall’onorare la parola data la scorsa estate alla Roma, club che lo aveva lungamente corteggiato sotto l’abile regia (ed insistenza) di un certo Claudio Ranieri. Che nel frattempo, nel duplice ruolo di tecnico e dirigente in pectore, aveva lottato sul campo proprio con la Juve per l’ultimo posto disponibile in Champions League. Ma facciamo un lungo passo indietro.

Subito dopo la conquista dello Scudetto, Aurelio De Laurentiis incontrò un inquieto Antonio Conte – che aveva messo in dubbio la sua permanenza a Napoli – per trovare un accordo in vista della prosecuzione del vincente matrimonio. Tanto alla Continassa quanto negli ambienti vicini alla Juve (per non parlare della volata tirata al salentino sui social), molti si erano convinti che il mister dei tre scudetti consecutivi avrebbe abbandonato il club azzurro, tornando così nella ‘sua’ Torino dopo il tradimento di qualche anno prima. Quando l’allenatore era approdato all’Inter, vincendo il Tricolore nel secondo dei due anni ad Appiano Gentile.
Tutto sembrava convogliare davvero verso un ritorno di Conte all’ombra della Mole: la stessa clausola di rinnovo automatico in caso di Champions inserita nel contratto di Igor Tudor – alla Juve bastava pagare una penale di 500mila euro per invalidare l’accordo per la nuova stagione col croato – era sembrata propedeutica all’ingaggio del tecnico pugliese. Che invece lasciò la ‘Vecchia Signora’ di sasso restando a Napoli. Fu lì che si aprì una breve ma intensa fase che coinvolse direttamente Gian Piero Gasperini.
Il gelo con Comolli e l’annuncio della Roma: telenovela Gasp
Trovatasi improvvisamente senza un allenatore di grido (questo spiegherebbe anche quanto accaduto mesi dopo, con Tudor licenziato giusto 24 ore fa dalla Juve sebbene dopo una serie di risultati effettivamente negativi), la Juve provò il disperato assalto a colui che aveva intrapreso la sua carriera di allenatore proprio nel settore giovanile bianconero. Dove era rimasto (forse in pochi lo ricordavano) ben 9 anni.

A mesi di distanza il giornalista Gianluca Di Marzio ha svelato tutti i retroscena del fallito assalto bianconero a Gasp. Con l’importante distinzione fatta tra ciò che sarebbe potuto accadere se fosse rimasto in carica come Football Director Cristiano Giuntoli, già silurato dalla proprietà poco dopo la fine del campionato e comunque prima del Mondiale per Club.
“La Juve ha cercato Gasperini poco prima che quest’ultimo desse la sua risposta definitiva alla Roma, con la quale comunque era rimasto in parola. Il colloquio col nuovo DG Comolli non fu però proficuo: il tecnico si sentì allora libero di sposare la causa giallorossa. Probabilmente però, se ci fosse stato in carica ancora Giuntoli, Gasperini sarebbe approdato alla Juve, cedendo alle lusinghe di un club dove sarebbe voluto tornare dopo la lunga esperienza di apprendistato nel settore giovanile“, ha riferito con puntualità l’esperto di mercato di Sky Sport.

