Sempre io a rompervi le scatole…ma i vostri consigli sono saggi, come se confermassero delle risposte che ho già dentro ma che ho bisogno di confrontare con qualcuno e di questo vi ringrazio.
Neanche quindici giorni fa vi avevo parlato di questo ragazzo dolce e sensibile che mi stava scaldando il cuore, nonostante i miei dubbi e nonostante la sua confessione circa il suo passato.(ve la ricordate? Ha avuto un’infanzia in cui i genitori si picchiavano e a lui questa cosa ha segnato al punto che quando sta con una ragazza, dopo un po’ scappa o ha certe reazioni di chiusura come già ha avuto con me, scusandosi subito dopo. E’ stato anche in analisi per questo, ma per ragioni economiche non l’ha potuta continuare).
Ho seguito il vostro consiglio di vivermela e godermi il presente…ma forse stavolta ho sbagliato.
Io a questo ragazzo, anche se razionalmente non è l’uomo della mia vita, ci ho tenuto sempre di più, è la prima persona che faccio entrare nella mia vita dopo due anni, nel mio letto, nella mia quotidianità.
Solo che con lui avevo come il blocco…non posso esprimere le mie emozioni o dire mezza parola in più perché temo che si ammutolisca, mi metta il muso etc. e abbia quell’atteggiamento di chiusura che ha avuto quel paio di volte gelandomi.
Gliene ho anche parlato della sensazione di camminare sulle uova.
Stavolta però non sono stata zitta, avevamo organizzato una domenica fuori porta che è saltata e se non glielo avessi chiesto lui non me l’avrebbe detto che ha avuto un cambio turni sul lavoro. Mi sono incupita e lui mi ha chiesto cosa avessi, io da donna ho detto "niente", ma era sera tardi e lui era stanco dal lavoro, non volevo far esplodere una bomba. Gli ho proposto di andare a dormire e mentre eravamo a letto al buio gli ho chiesto un abbraccio perché per me era il modo migliore per sentirmi accolta per parlare. Lui me l’ha negato, visto che prima non gli avevo detto subito cosa ci fosse.
Questa reazione mi ha fatto male e spiazzata.
Non è andata meglio il mattino dopo: ho provato a parlargli chiedendogli il permesso di farlo, lui mi ha confessato il cambio turno e per il resto è stato ad ascoltare chiedendomi scusa. Io forse sono petulante e gli ho ribadito mezza volta in più come mi ero sentita e lui a quel punto mi ha detto : "hai vinto, vuoi stravincere?". Mi sono sentita mortificata e ancora di più quando ha preso baracca e burattini dicendomi sulla porta che avevo esagerato e robe simili….e se ne è andato.
Il fatto è che da allora è passata una settimana…….e neanche un sms. Io sto malissimo anche perché, nel frattempo, è morta mia nonna e il mio ex mi ha contattata …squallido come al solito.
Io a questo ragazzo ci tengo e la cosa che mi fa più male è che ad essere sensibile trovo invece tutte persone che hanno "più" diritto di me per i loro traumi a trattarmi di merda, a non rispettarmi.
Lui starà in crisi, ma a me chi ci pensa?E non è la prima volta che mi pongo questa domanda per un uomo.
La mia autostima ha ricevuto un’altra botta.
E’ finita? non è finita? Cavolo, vuoi dirmelo!!!!Vuoi dirmi un "mi dispiace" tanto più che hai sbattuto la porta di casa mia?
Sono distrutta, scusate la prolissità…ma vedo amiche che hanno due ragazzi in contemporanea, uomini che sbavano loro dietro..e io che sono tanto sensibile prendo solo fregature.
Ma perché trovo sempre questi casi patologici? Non credo di cercarmeli….anzi sembrano tutt’altro all’inizio.
Sono io che non so farmi rispettare? Sono io che sbaglio credendo che basti dialogare?
Sono io che sbaglio ad avere poi tutta questa rabbia e volerlo chiamare per chiedere un rispetto che si dà pure ai cani?
Tanto la tiritera di risposta è che sono io che non ho capito abbastanza, etc. etc.
Sto veramente in crisi stavolta, miei cari esperti, angeli dell’anima
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Cara Anonima,
sono tanti gli elementi che affollano la tua mail, proveremo a estrapolare quelli che ci sembrano essere alla base della tua sofferenza. Primo fra tutti la convinzione che a causa della tua estrema sensibilità ti ritrovi ad avere a che fare con ragazzi problematici, che ti richiedono di essere capiti e giustificati e che hanno sempre più diritti di te. Hai mai preso in considerazione il fatto che se un ragazzo ci suscita sentimenti contrastanti e forti passioni, è probabile che solo quel ragazzo e non un altro, soddisfi un nostro bisogno? Nel tuo caso fa riflettere ciò che tu dici e cioè che le tue storie si assomiglino tutte e soprattutto vadano a finire più o meno nello stesso modo. E’ possibile che l’altro assuma per te un ruolo funzionale, che soddisfi in qualche modo il tuo bisogno di accudire e aiutare?
In tutti i casi, in ognuno di noi ci sono vissuti che possono motivare una chiusura o un abbraccio negato, come nel tuo ragazzo, ma i nostri problemi non devono mai diventare degli alibi per non fare determinate cose o per arrogarci diritti sugli altri. Concordiamo con te: è fondamentale in un rapporto esigere il rispetto dall’altro, sempre, in uno scambio che ponga i due partner sullo stesso piano. Questo al di là delle problematiche personali, dei vissuti e delle diverse personalità. D’altro canto, riteniamo non sia giusto far pesare sugli altri i nostri fallimenti sentimentali trascorsi, e responsabilizzare chi viene dopo con fardelli dolorosi che ci portiamo dietro. Ogni storia è a sé ed è importante viverla come se fosse la prima, la più importante, la più esclusiva. Certo per far questo dovreste entrambe liberare il rapporto di coppia dal peso delle esperienze dolorose passate, anche, perchè no, con l’aiuto di uno psicologo. Sembri una persona capace di guardare dentro di sè, di riflettere e di mettersi in discussione, tanto vale utilizzare questo doti, una volta tanto, per te stessa. Un percorso di psicoterapia ti può aiutare a eleborare il lutto per la morte di una persona che ti amava per quello che eri, ma ti può aiutare anche a trovare una maggiore sicurezza e una migliore autostima e soprattutto a permetterti di "scegliere" una persona che sappia amarti per quello che sei. In bocca al lupo e facci sapere come va.
Cari saluti!,Anonima,10-03-2009,Relazioni di coppia