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Ricordando Buongiorno, il signore dei razzi

Il suo nome, in Italia significa spazio. Il nostro spazio.

Carlo Buongiorno se n’è andato prima di veder decollare Vega, la sua ultima creatura. Dopo una vita spesa a portare il nostro piccolo Paese tra le superpotenze dello spazio. Lo specialista dei razzi, lo chiamavano, per la sua passione per i propulsori che l’avrebbe poi spinto a preconizzare il successo di un lanciatore tutto nostro, a far mercato con i giganti del cosmo. Con il suo mentore Luigi Broglio Buongiorno ha tracciato la via dei rapporti con gli Stati Uniti nel dopoguerra, riuscendo a far collaborare università e industria. Al suo impegno si devono la nascita e la costruzione della base spaziale italiana nelle acque dell’oceano Indiano davanti alle coste del Kenya e il lancio del primo satellite italiano San Marco-1 nel 1964, evento che elevò di fatto l’Italia al rango di terza nazione con un satellite in orbita dopo Unione Sovietica e gli Stati Uniti.
A tre mesi dalla scomparsa dello scienziato, la Sapienza di Roma, l’Asi e l’Esa hanno voluto ricordarlo con un
Memorial Day al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente dell’Asi Enrico Saggese e il direttore generale dell’ESA Jean Jacques Dordain.

Ce ne parlano Enrico Saggese – Presidente ASI e Antonio Fabrizi – Direttore dei lanciatori ESA.

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2018-06-05T17:33:56+02:00