Ma i ciottoli scoperti da Curiosity, che in alcuni punti si dispongono in fila come i pezzi di un domino (formazione tipicamente dovuta all’azione di una corrente d’acqua) dicono qualcosa in più: che in quel punto c’erano non acque ferme, ma una corrente piuttosto forte. L’abrasione osservata sui ciottoli indica che hanno viaggiato per molti chilometri dalla loro zona di origine. I ricercatori hanno potuto anche stimare alcune caratteristiche fondamentali del fiume che ha traSportato quei ciottoli: doveva essere profondo tra 0,3 e 0,9 metri, e l’acqua scorreva al suo interno con velocità tra gli 0,2 e gli 0,75 metri al secondo.
Nel complesso, tutto fa pensare che la zona del cratere Gale ospiti un cosiddetto “cono alluvionale”, quelle formazioni geologiche (sulla Terra si osservano in abbondanza, soprattutto in zone montane) che si creano quando un corso d’acqua rallenta improvvisamente perché cala bruscamente la pendenza, o perché il letto del fiume si allarga: si creano così depositi di sedimenti dalla caratteristica forma a ventaglio. I fiumi di Marte, insomma, erano probabilmente molto simili a quelli terrestri. E assieme ad altri studi, anche questo rafforza l’ipotesi che in passato il clima del pianeta sia stato decisamente più caldo e più umido di quanto non sia ora. [MEDIA INAF]