ROMA – Con due “serpenti marini” ritrovati nel sud della California in una settimana, gli scienziati si chiedono se mai sia vera una leggenda metropolitana secondo la quale queste creature potrebbero presagire i grandi terremoti.
La domanda arriva a seguito della scoperta della carcassa di un raro pesce remo di 6 metri al largo della costa di Catalina Island il 13 ottobre scorso, seguito da un altro serpente di circa 4 metri trovato il 18 ottobre a Oceanside, meno di una settimana dopo.
Ma cosa collegherebbe il misterioso pesce remo ai terremoti?
Secondo alcune credenze giapponesi il ritrovamento di un pesce remo cattivo presagio.
Ritrovare spiaggiata una di queste creature, infatti, è simbolo di un imminente terremoto.
Nel 2010, dopo il distruttivo terremoto che colpì Haiti e il sud del Taiwan, in Giappone, il Paese a maggior rischio sismico del mondo, si instaurò la paura di un imminente terremoto, alimentata dalla comparsa inspiegabile del pesce remo sulle spiagge nipponiche, noto nella tradizione come Messaggero dal Palazzo del Dio del Mare (“ryugu no tsukai”).
Nel giro di pochi mesi furono ritrovati dieci pesci remo spiaggiati sulle coste nipponiche.
Esattamente un anno dopo, il Giappone fu scosso da un forte terremoto di magnitudo 9.0, il più potente mai misurato nel Paese.
Gli scienziati, tuttavia, dicono non ci siano dati a sostegno di un legame effettivo tra i due fenomeni.
Ma il pesce remo rimane un po’ un mistero per i ricercatori, perché sono stati pochi quelli catturati nel corso degli anni.
Il “remo”, o Regalecus glesne, è il più lungo dei pesci ossei nel mare, con una lunghezza massima che può raggiungere 15 metri o più.
Poiché nuota negli abissi a circa 1000 metri di profondità, gli avvistamenti di creature simili sono rari e per questo sono poco studiate.