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La commissione Istruzione della Pisana approva programmazione scolastica 2016/2017

Assessore Smeriglio: "Valorizzare liceo classico e costruzione polo tecnico-professionale"

3 Settembre 2015

Roma – Con una larga maggioranza e la sola astensione dei due consiglieri del Movimento 5 Stelle, Gianluca Perilli e Gaia Pernarella (assenti i consiglieri di centrodestra), la commissione Istruzione della Pisana ha approvato le linee guida della Regione Lazio sulla programmazione scolastica per l’anno 2016/2017. Il documento e’ stato illustrato dall’assessore regionale alla Scuola, Massimiliano Smeriglio, che all’agenzia DIRE si e’ detto “soddisfatto per il voto estremamente favorevole della commissione. L’assenza di voti negativi, con la sala astensione del M5S, dimostra che e’ stato fatto un buon lavoro”. Che mette tra i suoi punti fondamentali il rilancio del liceo Classico: “E’ una specificita’ dell’ordinamento del nostro Paese e’ rappresenta un’eccellenza che vive qua e la’ delle difficolta’ rispetto alle capacita’ di attrazione dell’utenza- ha spiegato Smeriglio- E’ un luogo da valorizzare. Credo che l’eccessiva specializzazione, in un mondo in cui le tecnologie cambiano costantemente, rischi di portare fuori strada e avere la possibilita’ di entrare nell’arena del liceo Classico, di formazione generale al pensiero critico sia estremamente importante. Dopo gli studi classici, come tutti i dati dimostrano, si puo’ fare Medicina o Ingegneria, e non solo le materie umanistiche, perche’ con le competenze sviluppate studiando materie che sembrano superate, come il latino e il greco, in realta’ si ha a disposizione delle chiavi e un allenamento allo studio che puo’ portare lontano”.

Le linee guida puntano anche alla “costruzione di un polo tecnico professionale, anche in relazione alle modifiche legislative intervenute con la Buona Scuola sull’alternanza scuola/lavoro”. Piu’ in generale “si cerca di aiutare i distretti scolatici a costruire un’offerta formativa piu’ coerente, quindi non fare un supermarket di tutti i possibili indirizzi ma concentrarsi su cio’ che funziona e da’ occasioni di lavoro e sviluppo territoriale”. E ancora: “Vanno rafforzate le sperimentazioni dei licei musicali e sportivi avendo cura di mettere in campo offerte degne di questo nome, quindi con le dotazioni adeguate”. Nelle linee guida c’e’ anche “la volonta’ di superare le pluriclassi, luoghi dove nei piccoli comuni si mettono insieme bambini di prima elementare con quelli di seconda e quinta, un errore dal punto di vista pedagogico, anche se non andremo con la mannaia su questo terreno”. È stato confermato il dato in base al quale Le istituzioni scolastiche, per acquisire o mantenere l’autonomia, dovranno avere un numero di alunni – consolidato e stabile per almeno un quinquennio – compreso tra 600 e 1200 (con una media di 900). Deroghe sono previste per gli istituti delle isole Pontine e dei comuni montani (400), oltre che per quelli che si trovano in territori particolarmente isolati o disagiati o che hanno subito eventi calamitosi a edifici, laboratori o altri beni strutturali. Di deroghe “apposite e temporanee” potranno usufruire anche i licei classici sottodimensionati e gli indirizzi di liceo classico in gravissima sofferenza numerica.

Le scuole d’infanzia dovranno essere mantenute nei territori in cui attualmente funzionano in considerazione delle esigenze delle famiglie e della difficolta’ ad aprirne di nuove, mentre dovranno essere corrette situazioni relative a plessi con corsi incompleti, pluriclassi o numero di alunni fuori norma. Per quanto riguarda invece le scuole Superiori si dovranno evitare duplicazioni e sovrapposizioni rispetto ad analoghi indirizzi gia’ funzionanti nello stesso ambito territoriale e a partire dall’anno scolastico 2016/2017 gli istituti con numero di indirizzi relativi ad ambiti eterogenei potranno avviare un percorso finalizzato alla scelta di un indirizzo di studi prevalente tenendo conto delle realta’ territoriali. L’attivazione di nuovi indirizzi potra’ essere richiesta solo da quegli istituti che non ne abbiano gia’ attivati nell’ultimo anno e gli indirizzi aggiuntivi o sostitutivi dovranno essere monitorati dalle istituzioni scolastiche per i tre anni alla loro attivazione. Quanto ai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 ne sono stati istituiti dodici nel Lazio: “Sono dei presidi fondamentali e punti di riferimento per tante realta’ che sono fuori dal circuito tradizionale- ha detto Smeriglio- Tra tre mesi saremo pronti a fare un monitoraggio”. Adesso la palla passa alla Citta’ Metropolitana di Roma e alle altre Province che dovranno inviare entro il 10 novembre i piani di dimensionamento provinciali all’ufficio scolastico regionale, che formulera’ il proprio parere nei quindici giorni successivi. La proposta di piano regionale dovra’ essere trasmessa alla Conferenza regionale permanente per l’istruzione entro il 30 novembre e il piano di dimensionamento regionale dovra’ essere approvato dalla Giunta entro il 15 dicembre.

2017-05-12T14:41:22+02:00