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Coltivare al Polo Nord

Tommaso Piervenanzi 2 A I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

A pochi chilometri di distanza da Tromso (Norvegia del Nord), un centinaio di scienziati cerca non solo di aiutare tutta la fauna, ma anche l’agricoltura. Infatti, soprattutto con lo scioglimento dei ghiacci gli Inuit (tribù del posto) non cacciano più né le foche, né i loro cuccioli, né gli altri mammiferi: come le volpi artiche, gli orsi polari, allora coltivano tuberi (patate).

In Irlanda la biologa Sabine Cochrame ha iniziato uno studio finanziato dall’ENI, ha scoperto che vicino ad ogni trivella di petrolio, ci sono microrganismi che nutrono gran parte della flora e fauna, anche se in piccolissime dosi rispetto al normale.

Mosca, invece, sta avendo un atteggiamento molto “strano” da una parte rispetta le regole per la protezione dell’ecosistema polare, dall’altro invece continua a costruire le basi missilistiche.

Questo è ciò che ritiene Katarzyna Zysk, che fa parte del Norvegian Institute for Defense studies, da 20 anni spetta all’Artic Council assicurare le nuove risorse e lo sviluppo sostenibile.

Una cosa è certa con questo riscaldamento globale si sono salvati molti cuccioli di foca ed altri animali.

Tommaso Piervenanzi 2 A

I.C. Pallavicini-plesso Bachelet-Roma

2016-04-26T12:21:20+02:00