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Cara università, quanto mi costi: record a Verona e a Roma

Le tasse universitarie al nord, secondo Federconsumatori, sono più alte che al sud

ROMA – Le Università del Nord continuano ad imporre rette più alte rispetto agli altri atenei italiani. Il dato emerge dall’indagine annuale dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori sui costi delle nostre università, giunta alla VII edizione e realizzata in coincidenza con l’apertura dell’anno accademico 2016-2017.

A Verona l’università più cara

UniversitàConsiderando i contributi previsti per la prima fascia, gli importi medi nelle Università settentrionali risultano superiori del +8,72% rispetto a quelli in vigore nelle Università del Sud e del +16,41%rispetto alla media nazionale.

Escludendo l’Università del Salento, per la quale non è stato possibile calcolare una parte delle riduzioni previste (poiché l’ammontare delle tasse viene stabilito in parte in base all’I.S.E.E. e in parte in base alla media dei voti degli esami sostenuti con un metodo che non ha consentito di simulare lo sconto), l’ateneo più caro tra quelli considerati è l’Università di Verona,con 644,16 euro per le facoltà umanistiche e 698,16 euro per le facoltà scientifiche per la prima fascia di reddito.

Segue l’Università La Sapienza di Roma, che prevede contributi minimi di 588,00 euro per le facoltà umanistiche e di 619,00 euro per quelle scientifiche. A tale proposito è opportuno specificare che non tutti gli atenei applicano importi differenti per facoltà umanistiche e scientifiche. Nelle Università che prevedono questa distinzione gli studenti delle facoltà scientifiche pagano importi maggiori:un iscritto alla Facoltà di Matematica, ad esempio, paga tra il 3,77% e il 7,25% in più rispetto ad un suo collega di Lettere, a seconda della fascia di reddito di appartenenza.

2016-10-08T09:58:20+02:00