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Fabio Rovazzi lascia la Siae. “Andiamo a comandare” in mano a Soundreef

L'interprete della hit dell'estate ha deciso di affidare i suoi diritti alla "realtà appena nata"

17 Novembre 2016
rovazzi

fabio rovazzi lascia la siaeROMA –  Un altro artista se ne va. Fabio Rovazzi lascia la Siae. L’interprete di “Andiamo a Comandare” ha deciso di affidare i suoi diritti a SoundReef. Rovazzi è solo l’ultimo di una lunga serie di artisti che hanno effettuato il “trasferimento”. Prima di lui, tra gli altri, Fedez e Gigi D’Alessio.

Fabio Rovazzi lascia la Siae: scelgo Soundreef perché “in Italia è una realtà appena nata, un po’ come me”

“In Italia è una realtà appena nata, un po’ come me. – ha detto del passaggio Rovazzi – Ho un repertorio tutto da costruire e questo mi ha spinto a scegliere Soundreef per la raccolta dei diritti d’autore in ambito musicale, non ho la necessità di appartenere a sistemi che garantiscono principalmente i più forti”.

“Siamo orgogliosi -ha commentato Davide D’Atri, fondatore e amministratore delegato di Soundreef – che arrivi nella nostra squadra un autore capace di hit come ‘Andiamo a comandare’. Fabio Rovazzi è stato il primo italiano a vincere il disco d’oro solo grazie agli streaming; ha riscosso un enorme successo presso un pubblico trasversale, che va dai bambini agli adulti. Ancora una volta Soundreef si conferma partner affidabile e sono tanti gli artisti che ci stanno affidando la raccolta dei loro diritti d’autore per la semplicità e la rapidità dei nostri sistemi di rendicontazione e pagamento”.

Fabio Rovazzi lascia la Siae: la società si difende ancora una volta

La Siae, ovviamente, ha attutito il colpo ma non ha perso tempo nel ribadire l’onestà del suo modus operandi. “Come abbiamo ribadito più volte in questi mesi, Siae è una società senza scopo di lucro, il cui unico obiettivo è la tutela di tutti gli associati e non è assolutamente nostra intenzione ingaggiare una campagna acquisti di singoli autori. Siamo la casa di tutti gli autori ed editori con oltre 83mila iscritti”.

La perdita di Rovazzi non starebbe, quindi, ad indicare un trend negativo. Secondo il presidente i numeri confermano tutt’altro. “Nel 2015, abbiamo registrato 7.336 nuovi iscritti e per fine 2016 prevediamo di superare le 7.500 nuove adesioni. Siamo anche soddisfatti dalla significativa diminuzione del numero di dimissioni registrato negli ultimi due anni, segno di una rinnovata fiducia in Siae. – ha spiegato Sugar – Nel 2015 i dimissionari sono scesi a 734, ovvero -24% rispetto all’anno precedente, e per il 2016, ad oggi, ne abbiamo solo 332.

Vorrei sottolineare, inoltre, che il nostro è un universo complesso che non è paragonabile a quello di realtà come Soundreef. Siae incassa da tutti i canali di utilizzazione del repertorio: radio e tv, multimediale online, live, cd e dvd, estero. Stipuliamo circa 1,2 milioni di contratti di licenza all’anno con oltre 500mila utilizzatori sul territorio. Controlliamo oltre 35mila eventi musicali a settimana rendicontando il repertorio suonato in ciascuno”.

2017-05-19T17:25:33+02:00